
«Una scorretta crescita ungueale causa fastidio e dolore nei pazienti e, se non adeguatamente trattata, può generare complicazioni come granulomi, tumori benigni della pelle scaturiti da una forte infiammazione» spiega Chiara Melandri, podologa attiva su territorio ravennate, con due studi tra Ravenna e Russi.
Le due principali condizioni che richiedono una rieducazione ungueale sono unghie incarnite e presenze di granuloma. Queste condizioni si verificano nel caso di crescita di “unghie a pinza” (strette e ricurve, caratterizzate da eccessiva curvatura della lamina ungueale) o per la caduta dell’unghia a seguito di un trauma. Nel primo caso, si interviene attraverso l’ortonixia, ovvero applicando un sottile filo di titanio o acciaio armonico sull’unghia (in caso di paziente diabetico, si applicano fascette in plastica per non incorrere nel rischio di tagli accidentali). L’intervento mira a cambiare la forma dell’unghia, aggiustandone la curvatura e evitando inspessimenti della cute e “unghie incarnite”.
Se invece, a seguito di un trauma, è caduta interamente l’unghia, lasciando il letto ungueale vuoto, si procede con la ricostruzione medica dell’unghia, al fine di evitare che il tessuto epidermico si inspessica e invada il letto ungueale “sostituendosi” alla lamina mancante. La ricostruzione ungueale avviene tramite presidi medici, con apposite resine, e ha il solo scopo di proteggere il letto ungueale e favorire la corretta ricrescita dell’unghia, senza alternarne la curvatura. «Entrambi i metodi sono totalmente indolori – rassicura la podologa – anzi, in caso di presenza di granuloma a causa dell’incarnimento dell’unghia, l’asportazione parziale dell’unghia e la ricostruzione in resina apporta beneficio immediato al cliente, che non sente più dolore»
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Info:
Dott.ssa Chiara Melandri Podologa
via Provinciale Molinaccio 12/A – Russi
viale Alberti 104 – Ravenna
tel. 324 6040100 FB Dott.ssa Chiara Melandri IG podologa_chiaramelandri