mercoledì
25 Giugno 2025
COOPERATIVA SOCIALE ANCORAMA
Contenuto sponsorizzato A cura di COOPERATIVA SOCIALE ANCORAMA

Reef: un “porto sicuro” in Darsena per ragazzi (anche i più fragili) e famiglie

Dall’intuizione di quattro professioniste attive nel sociale nasce il centro aggregativo polifunzionale che mira all’alfabetizzazione emotiva e al supporto psicologico dei più piccoli

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Ancorama1Dal 2021, in darsena a Ravenna c’è un centro aggregativo polifunzionale mirato all’alfabetizzazione emotiva di ragazzi e famiglie. Il Reef (via della Catalana, 51/53) nasce dall’intuizione di tre ragazze attive da anni nel sociale: Serafina Lo Nigro (psicologa, psicoterapeuta e mediatrice familiare), Francesca Rallo (antropologa), Martina Lo Nigro (educatrice) e Federica Rallo (educatrice, operatrice teatrale e mindfulness educator), che hanno unito le loro competenze per fondare la cooperativa sociale Ancorama, l’ente gestore del centro: «L’idea è nata a seguito della pandemia – spiega Serafina Lo Nigro, presidente della cooperativa –. Lavorando in ambito sociale, durante il lockdown ci siamo ritrovate a dover rinunciare agli spazi adibiti per gli incontri sociali e ad entrare nelle case delle persone, scoprendo situazioni di fragilità anche negli ambienti più inaspettati». Da qui l’idea di uno spazio inclusivo e polifunzionale, situato in uno dei quartieri simbolo della contaminazione cittadina: «Reef come barriera corallina, un ambiente marino variopinto e ricco di biodiversità, dove l’ecosistema è in equilibrio e tutti i pesci possono sopperire al proprio fabbisogno» precisa Lo Nigro. All’interno del centro infatti, i ragazzi si trovano a stretto contatto con le categorie più fragili, in un’ottica di inclusione, scambio reciproco e promozione della diversità.  

Ancorama2Il centro offre una serie di servizi attivi tutto l’anno, dal doposcuola in darsena ai laboratori creativi per più piccoli, passando per gli sportelli di ascolto psicologico e ai pacchetti di sostegno alla genitorialità, fino al cre estivo in partenza nelle prossime settimane. Tutti i servizi sono fruibili a prezzi sostenibili, per favorire l’accessibilità.  

«L’obiettivo è quello di aprire le porte del centro a tutti – continua la presidente – dalle famiglie fragili, riconosciute dai servizi sociali, a quelle realtà famigliari dove la fragilità viene percepita dall’interno o che desiderano semplicemente fornire strumenti di crescita personale ed emotiva ai propri figli».  

Ancorama4Negli anni, il team si è arricchito della presenza di Diego, collaboratore specializzato in musica africana e pensiero poliritmico, che mette le sue conoscenze a disposizione dei ragazzi come ulteriore strumento espressivo e inclusivo, capace di stimolare creatività, ascolto e consapevolezza culturale. 

Ancorama5«All’interno dei nostri corsi cerchiamo di ricreare le diversità famigliari che si possono riscontrare all’interno del sistema scolastico, ma favorendo rispetto alla parte didattica quella legata alla consapevolezza emotiva, come risorsa educativa, emotiva e formativa» afferma Lo Nigro. Le prime due ore del doposcuola infatti, sono incentrate sullo svolgimento dei compiti pomeridiani, anche se questo non è il fine, ma solo il mezzo: «Lo svolgimento dei compiti diventa un mezzo per arrivare a esplorare situazioni più complesse – spiegano dall’associazione –. Il lavoro del doposcuola si basa sull’autostima, sulla dis-identificazione dal voto: prendere un 5 non significa valere 5».  L’ambiente scolastico a volte può essere terreno fertile per lo sviluppo di dubbi, insicurezze e ansie: «Con questa consapevolezza offriamo un affiancamento finalizzato non solo al potenziamento delle competenze scolastiche e allo sviluppo di un metodo di studio efficace, ma anche capace di sostenere ragazzi e ragazze ad una espressione autonoma, per passare dal temuto “il ragazzo non si applica” a “si esprime!”. Nonostante questo, riconosciamo e difendiamo l’importanza della scuola e del suo ruolo educativo e sociale. Proprio nel periodo della pandemia, quando questo “contenitore” è venuto meno, abbiamo percepito chiaramente il senso di smarrimento dei ragazzi, che cerchiamo ancora oggi di colmare con i nostri servizi». 

I corsi si rivelano infatti dei veri e propri “percorsi”, processi duraturi nel tempo che si svelano lungo il viaggio, che la presidente racconta con orgoglio: «Il riscontro che stiamo ottenendo dalle famiglie è sorprendente. A colpire di più sono i nuclei che ci vengono affidati dai servizi sociali: si tratta di persone che non hanno scelto spontaneamente di intraprendere questo percorso ma, nonostante l’imposizione iniziale si accorgono dei risultati, li apprezzano e scelgono di restare con noi anche oltre il tempo stabilito». 

Ancorama3In vista della fine della scuola, il centro apre le porte del CReef, il cre estivo itinerante (con ingresso e ritiro negli spazi della darsena e attività pomeridiane al mare, al Parco Teodorico o “fuori porta” in occasione della gita settimanale): «Il centro estivo diventa un’occasione per i bambini di vivere esperienze condivise, mettersi alla prova, promuovere la propria autostima e le competenze relazionali – commentano dall’associazione –. Come gli altri servizi offerti dal centro, nessun momento del Cre è lasciato al caso. Ogni attività è pensata per stimolare la creatività, giocare, divertirsi e sostenere l’alfabetizzazione emotiva e così promuovere il benessere del bambino». 

Infine, per quanto riguarda il sostegno alla persona e alla famiglia nella sua interezza, agli spazi dedicati al supporto psicologico (rivolti a chi si trova a fronteggiare un momento difficile, a chi desidera imparare a conoscere e gestire le proprie emozioni o aumentare la consapevolezza di sé) si affiancano i servizi di mediazione famigliare, un insieme di pratiche volte a prevenire e ad affrontare i conflitti, favorendo un percorso che fornisce ai soggetti coinvolti gli strumenti di gestione. «È la creazione di uno spazio d’incontro dove gli attori coinvolti si concedono la possibilità di confrontarsi e gestire il conflitto con l’aiuto di un terzo, il mediatore, per raggiungere un benessere reciproco – conclude il team di Ancorama –. Crediamo che ogni individuo, in quanto essere unico e irripetibile, abbia un potenziale da scoprire ed esprimere e che attraverso l’educazione alle emozioni si possano creare relazioni più autentiche e consapevoli e a partire da queste generare una crescita collettiva». 

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