Centrale del Latte di Cesena: «La produzione non si è fermata ma è difficile la raccolta fra i soci allevatori e la distribuzione a negozi e supermercati»

Il direttore Daniele Bazzocchi: «Abbiamo fornito latte, formaggi e vaschette per cibo agli sfollati e soccorritori in tutta la Romagna»

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Il Direttore Daniele Bazzocchi

«L’acqua del Savio che scorre ad appena 200 metri dal nostro stabilimento ci ha sfiorato lambendo l’ingresso. Siamo stati fortunati nonostante il disastro che ha colpito la città e tutta la Romagna – commenta a caldo Daniele Bazzocchi, direttore della Centrale del Latte di Cesena –. Anche nei giorni più cupi dell’alluvione abbiamo continuato a produrre latte, latticini, anche gelati, e seppure in emergenza a raccogliere la materia prima dai nostri produttori e distribuire i prodotti ai nostri clienti. Alcuni dei nostri dipendenti e collaboratori hanno subito danni a case e beni e hanno dovuto ovviamente assentarsi dal lavoro. Hanno tutto il nostro sostegno, comunque la produzione artigianale non ha subito particolari rallentamenti».

Centrale CopiaEcco, a proposito di soci allevatori della centrale, che problemi stanno affrontando? «Gli animali si sono salvati e stanno continuando a fornire latte, il problema principale è il conferimento, la raccolta che è precaria e continuerà ad esserlo soprattutto per chi ha le stalle in collina, che a causa delle frane e dell’interruzione delle strade, è molto complicato raggiungere coi nostri automezzi. Sto parlando di tutte le aree collinari della provincia di Rimini e Forlì-Cesena, mentre nel Ravennate abbiamo il problema degli allagamenti di molte vie di comunicazione».

E i vostri clienti invece come se la stanno cavando? «Per ora non abbiamo avuto una flessione della domanda. Certo molti negozi e supermercati sono alluvionati, ma in compenso quelli aperti hanno aumentato le vendite dei nostri prodotti. D’altra parte abbiamo fornito latte, soprattutto a lunga conservazione, e formaggi ai punti di aiuto predisposti per gli sfollati, compresi soccorritori e volontari, e abbiamo consegnato su richiesta della protezione civile anche tantissimi cartoni che utilizziamo per i nostri prodotti, che sono stati usati per contenere e trasportare beni di prima necessità e pasti a favore delle persone alluvionate o evacuate dalle abitazioni. Anche noi abbiamo fatto la nostra parte per alleviare l’enorme disagio di questa catastrofe». 

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Un’immagine dei giorni successivi all’alluvione a Cesena: i ragazzi volontari portano viveri agli evacuati dentro ai cartoni della Centrale del Latte

Quali sono le prospettive per uscire da questa ennesima crisi? «È fondamentale che al più presto lo Stato e tutti gli altri enti pubblici mettano a disposizione della popolazione e delle imprese strumenti e risorse per risollevarsi. È necessario rimediare subito all’isolamento di tante località del versante dell’Appennino romagnolo, devastate dalle frane, ripristinando viabilità e collegamenti. Inoltre bisogna aiutare la riviera a rilanciare l’offerta turistica per l’imminente stagione balneare, che è un grande bacino dove distribuire prodotti di qualità della nostra terra». 

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