La provincia di Ravenna consuma più di 30 milioni di mc di acqua potabile all’anno Seguici su Telegram e resta aggiornato La produzione è gestita da Romagna Acque, società pubblica che prevede 6 milioni di utile nel 2025. I prossimi interventi sulla rete: la terza direttrice dell’acquedotto e l’efficientamento energetico Nella provincia di Ravenna si consumano circa 33 milioni di metri cubi di acqua all’anno, 36 a Forlì-Cesena e 36 a Rimini. In totale in Romagna circa 105 milioni di mc. I dati sono relativi al 2023, di poco inferiori ai 108 del 2022. Romagna Acque, i padroni dell’oro blu Tutte le fonti idropotabili della Romagna sono gestite da Romagna Acque, società per azioni a capitale pubblico nata nel 1994 dalla trasformazione del Consorzio Acque per le province di Forlì e Ravenna (che all’epoca coprivano l’intera Romagna), costituito nel 1966 dalla Provincia di Forlì e dai Comuni di Ravenna, Forlì, Faenza e Santa Sofia. Il graduale conferimento della proprietà dei principali impianti di produzione ha fatto sì che dal 2009 Romagna Acque sia l’unico produttore di acqua potabile per uso civile in Romagna. Romagna Acque soddisfa la domanda idrica di tutta la Romagna: quasi un milione di residenti e altrettanti turisti. Anche per questo i mesi con maggior richiesta sono luglio e agosto, mentre febbraio è il più scarico. Chi sono i soci di Romagna Acque Il capitale di 375 milioni di euro di Romagna Acque è ripartito fra 55 soci. Sono i Comuni e le Province del territorio servito. La quota più consitente (29,1 percento) è di Ravenna Holding, la società controllata dai Comuni di Ravenna, Cervia, Faenza e Russi. Il 16,1 percento è della Livia Tellus, la holding del Comune di Forlì. La terza fetta (11,9) a Rimini Holding. Il 10,1 percento è del Comune di Cesena. Il 4,7 è della Provincia di Forlì-Cesena. I primi cinque soci, quindi, detengono il 71,9 percento. Gli impianti di distribuzione dell’acqua in Romagna Gli impianti e le reti di distribuzione sono di proprietà di Romagna Acque (l’acquedotto di Romagna si sviluppa per una lunghezza complessiva di oltre 600 km), la distribuzione è affidata a Hera in quanto gestore del servizio idrico integrato. L’acqua distribuita ha tre tipologie di fonti: la diga di Ridracoli (a Santa Sofia, completata nel 1982 dopo sette anni di cantiere) che fornisce mediamente la metà del fabbisogno idropotabile complessivo, le falde acquifere e le acque di superficie (fiumi, torrenti, ruscelli). In provincia di Ravenna sono in funzione due potabilizzatori. Dal 2015 è attivo quello alla Standiana (in via Fosso Ghiaia), che riceve acqua dal Canale emiliano-romagnolo (Cer) collegato al Po che si affianca allo storico impianto Nip della zona Bassette dove vengono trattate acque prevalentemente dal fiume Lamone (integrato, in periodi particolarmente siccitosi, dal Reno) e dal Cer. Nell’area lughese, inoltre, una fonte non particolarmente significativa è data da alcuni pozzi a Cotignola. I principali bacini del ravennate funzionano in maniera simbiotica in base alla stagionalità. Tra progettazione e realizzazione ci sono voluti undici anni per il potabilizzatore della Standiana. L’importo complessivo dei lavori è stato 33 milioni di euro a cui se ne aggiungono circa altrettanti per la posa in opera delle condotte di interconnessione con il territorio. Il nuovo impianto è infatti interconnesso alla rete del Lughese, al Nip e alla dorsale adriatica dell’acquedotto della Romagna: le principali aree servite sono dunque la Bassa Romagna, il territorio ravennate e la riviera adriatica, da Cervia a Cesenatico e anche oltre. La messa a regime del potabilizzatore – che ha una potenzialità massima di 1.100 litri al secondo – rende disponibile alla Romagna una rilevante quantità di risorsa, per almeno 20 milioni di metri cubi annui potenziali. Bilancio Romagna Acque e investimenti 2024-2027 Il 29 gennaio scorso l’assemblea dei soci di Romagna Acque ha approvato all’unanimità il preconsuntivo di bilancio 2024 e il budget previsionale 2025. Si prevede di chiudere il 2024 con una fornitura di 110,7 milioni di mc di acqua. L’utilizzo della risorsa di Ridracoli, di 57,3 mln/mc, è superiore al 2023 di un milione. Il preconsuntivo 2024 quantifica un valore della produzione di 68,6 milioni di euro, con un incremento rispetto al budget di 5,3 milioni e rispetto al consuntivo 2023 di 6,4 milioni. L’utile d’esercizio del budget 2025 è di 6,2 milioni di euro con un’incidenza sul valore della produzione di 9,1 percento. Per il 2026 è previsto 6,9 milioni e 8,2 per il 2027. Per il periodo 2024-2027 sono previsti investimenti complessivi in Romagna per 71 milioni. Fra i principali interventi infrastrutturali previsti per il 2025, il proseguimento dei lavori della cosiddetta “terza direttrice”, cioè il collegamento fra il potabilizzatore della Standiana a sud di Ravenna e le vasche di carico di Monte Casale, con il conseguente sviluppo del potenziamento costiero Forlimpopoli-Casone-Torre Pedrera); il raddoppio della condotta principale Capaccio-Monte Casale, realizzata oltre 40 anni fa, che necessita di una ristrutturazione; il revamping dell’impianto di potabilizzazione del Nip 1 di Ravenna. Quest’ultimo intervento prevede l’implementazione di una nuova sezione di ossidazione-disinfezione, l’efficientamento energetico che potrà prevedere la sostituzione del parco motori delle elettropompe; la revisione ed implementazione degli impianti di automazione al fine di raggiungere gli attuali standard degli altri impianti (oltre l’automazione ed il telecontrollo anche un monitoraggio continuo sia dell’impianto, sia della qualità dell’acqua in trattamento) e consentire di ridurre gli attuali costi di gestione. Podcast per la giornata mondiale dell’acqua Il 22 marzo si celebra la giornata mondiale dell’acqua. Per l’occasione escono due podcast. A partire dal 21 marzo, è disponibile online a questo link il podcast “L’acqua che siamo”, realizzato dalla giornalista Michela Monte e dedicato alla storia e al ruolo di Romagna Acque. In otto puntate il racconto di come la sete secolare che aveva arso la Romagna, ad un certo punto fu cancellata. La7 amplia la propria offerta editoriale con “Sete – Un’indagine sul futuro che ci attende”, un nuovo originale podcast che esplora i grandi temi della nostra epoca. Grazie alla voce e al racconto di Elena Testi, insieme a quella di importanti ospiti del mondo del giornalismo e della scienza, saranno affrontati i temi della gestione sostenibile delle risorse idriche, delle sfide legate alla crisi idrica globale e delle possibili soluzioni per garantire l’accesso all’acqua per tutti. Un contributo per sensibilizzare il pubblico su un tema cruciale per il nostro futuro. Il podcast di La7 è promosso dal gruppo Hera. Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Mutui, in provincia di Ravenna richieste sotto la media regionale Si rifà la copertura della scuola media di Castiglione di Ravenna La Regione: «Nei prossimi anni 250 milioni per migliorare la linea Faenza-Firenze» Seguici su Telegram e resta aggiornato