«Uno sportello dedicato alle società sportive. E intitoliamo il palazzetto a Roberto Vianello» Seguici su Telegram e resta aggiornato Le proposte del candidato al consiglio comunale Filippo Ridolfi (Forza Italia): «Serve un referente in Comune per aiutare a trovare sponsor e finanziamenti. Investire nello sport significa investire nel futuro» Tra chi si candida al consiglio comunale alle elezioni amministrative del Comune di Ravenna, in programma i prossimi 25 e 26 maggio, c’è anche Filippo Ridolfi, 49 anni, alla prima esperienza in politica, con alcune proposte concrete in particolare in ambito sportivo. Ridolfi si candida con Forza Italia, lista che sostiene il candidato sindaco Nicola Grandi. Com’è nata la decisione di candidarsi per Forza Italia? «Per puro caso. Mi sono ritrovato a confrontarmi con Alberto (Ancarani, volto storico del partito sul territorio, consigliere comunale uscente, ndr) e ho notato che avevamo una visione molto simile su tante questioni inerenti alla nostra città. Ho deciso così che era arrivato il momento di dare una mano concreta e metterci la faccia. Inoltre conosco Nicola Grandi dai tempi dei campi scuola estivi degli inizi degli anni ’90 e sono convinto che lui sia davvero una grande opportunità da cogliere per Ravenna». Come crede di poter dare una mano? «Mettendoci passione. Sono un informatore medico e non un politico, per cui ascolterei la voce dei cittadini, magari sui temi che più mi stanno a cuore come lo sport e la salute». Cosa ne pensa dello sport ravennate in generale? «Credo che debba essere aiutato e sostenuto economicamente. Sono consapevole che esiste già un assessorato allo Sport, ma sarebbe auspicabile metterci una persona che di sport locale ne capisca. Tutte le società sportive, fin dalle più piccole, avrebbero bisogno di un referente in Comune che possa aiutarle a trovare fondi, finanziamenti, sponsorizzazioni. Sarebbe di grande interesse ipotizzare uno sportello dedicato a questi temi: recupero fondi, finanziamenti, sponsor… Ho sempre pensato che investire nello sport significhi investire nel futuro. Le società sportive locali non sono solo dei presidenti, ma sono di tutti i ravennati ed è per questo che la politica deve interessarsene». Questione impianti sportivi: sui social lei è stato parecchio critico sull’opportunità di avere un nuovo palazzetto dello sport… «Tralasciando il teatrino della sua costruzione e il continuo rimbalzo delle responsabilità per i ritardi, mi chiedo che senso possa aver avuto spendere svariati milioni di euro per un palazzetto da 6.000 posti (il doppio del Pala De André, ndr). Sarebbe fantastico avere 2/3 squadre nelle leghe di A1 e portare così tanti spettatori al palazzetto, ma dubito che la cosa possa accadere, visto lo scarso interesse delle realtà locali a investire nello sport. Naturalmente, visto l’attuale avanzamento dei lavori, auspico che venga finito nel più breve tempo possibile, con la speranza che possa essere sfruttato anche per eventi extra sportivi. Ma sarebbe stato più opportuno investire quei soldi per un riammodernamento del Pala De André e del PalaCosta. Attualmente il Pala De André è un luogo totalmente antieconomico per quanto riguarda la possibilità di riscaldarlo, tant’è che le squadre locali sono costrette ad allenarsi al PalaCosta, e questo non è accettabile per dei professionisti». Questione palestre? «Ci sono tante palestre nel ravennate a cui mancano totalmente piccole tribune laterali che possano agevolare le persone che vogliano assistere alle partite. Aggiungo che in questo momento la questione dell’assegnazione delle palestre è gestita in maniera circense, dove squadre sono costrette ad allenarsi il lunedì all’Agraria e il mercoledì a Punta Marina (ad esempio), perché non c’è nessun tipo di capacità organizzativa negli uffici preposti». Lo sport per lei ha un valore fondamentale… «Credo che tifare per la squadra della propria città sia la cosa più bella che a un amante dello sport possa accadere. A Ravenna ci sono grandi opportunità per fare grandi cose, l’ho sempre pensato. Purtroppo, nonostante sia una città mediamente ricca, non si trovano sponsor che entrino a dare grandi contributi. Mi auguro che basket e pallavolo possano avere la stessa fortuna del calcio, che ha trovato un proprietario appassionato e con disponibilità economiche (la famiglia Cipriani, ndr)». Se fosse eletto in consiglio comunale, quale sarebbe la prima cosa che vorrebbe ottenere? «L’apertura di uno sportello dedicato, come detto in precedenza, e l’attivazione di un portale dove poter racchiudere tutti i servizi che possano essere utili alle piccole società. E un’altra cosa a cui tengo molto: credo che il nuovo palazzetto debba essere intitolato a Roberto Vianello, recentemente scomparso. Per il basket ravennate rappresenta colui che ha costruito una società dal nulla, portandola dalle leghe minori fino a due semifinali playoff per salire in A1, e a una promozione mancata solo per la sospensione dei campionati a causa del Covid. Una persona straordinaria di una persona che ha contribuito a far sognare una generazione di amanti del basket in una città senza alcuna tradizione. Lotterei con tutte le mie forze affinché gli vengano riconosciuti tutti i meriti, e credo non ci sia modo migliore per ringraziarlo che intitolargli il nuovo palazzetto dello sport». 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