Scarsità di mangimi per gli allevamenti e aumento dei costi: inevitabile la crescita dei prezzi

Dall’impennata degli oneri per l’energia e l’alimentazione del bestiame fino al deficit di materia prima, ce ne parlano il presidente Bagnolini e il direttore Bazzocchi: «Resistiamo grazie ai nostri clienti»

Bagnolini

Il Presidente e allevatore Renzo Bagnolini

Il 31 luglio del lontano 1959 nasceva la Centrale del Latte di Cesena, da un consorzio di allevatori e produttori di latte sul territorio locale romagnolo. Oggi, 63 anni dopo, si ritrova ad essere con orgoglio l’unica centrale del latte rimasta completamente autonoma in Emilia-Romagna.

L’entusiasmo per i festeggiamenti dell’anniversario però, in quest’estate così drammatica, rischia di infrangersi di fronte alla crisi che coinvolge l’intero comparto lattiero-caseario. Già da inizio anno con i primi rincari su gas ed energia elettrica e a seguire, dopo l’inizio del conflitto russo-ucraino, la mancanza di cereali per nutrire il bestiame, l’impennata dei costi del metano e l’aumento del carburante necessario per la distribuzione hanno gravemente penalizzato l’attività. Grandi erano le attese per il raccolto estivo necessario a rimpinguare i granai, ma l’estrema siccità degli ultimi mesi ha impedito agli agricoltori di produrre e raccogliere anche i quantitativi di mais necessari per gli allevamenti di mucche da latte.

Centrale MUCCHEAd esprimere le preoccupazioni dell’azienda cesenate per le difficoltà del settore lattiero-caseario è Renzo Bagnolini, da 12 anni presidente della Centrale: «È dai tempi del dopoguerra che non ci si ritrovava ad affrontare una crisi simile, gli aumenti sono arrivati in contemporanea e su tre fronti, quello dei mangimi, dei carburanti e dei concimi. Dopo l’inizio del conflitto in Ucraina, i cereali in Italia non erano sufficienti per alimentare tutti gli allevamenti, ed anche nella mia stalla sono state razionate le forniture con il rischio di dover abbattere capi di bestiame come è accaduto in alcuni grandi allevamenti nel nord Italia, che per fortuna non ha coinvolto i nostri soci. La siccità e il grande caldo di questi ultimi mesi, oggi creano perplessità per l’autunno a causa della mancanza dei raccolti auspicati, sia di fieno che di cereali».

Sulla questione interviene anche il direttore della Centrale di Cesena, Daniele Bazzocchi molto preoccupato del rincaro dei prezzi: «La quotazione del latte alla stalla è aumentata in maniera esponenziale e sta continuando a subire ulteriori repentini aumenti in un contesto di mancanza di materia prima sia in Italia che  in Europa. Di conseguenza nella nostra produzione ci sono stati inevitabili rincari, e se anche per ora modesti, si tratta di incrementi dei prezzi destinati ad aumentare ancora nei prossimi mesi, vista la situazione di mercato che non tende a migliorare». Il presidente Bagnolini aggiunge: «Resistiamo grazie ai nostri clienti, che ci hanno sempre sostenuto e continuano a farlo, ma noi come cooperativa abbiamo il dovere di aiutare le nostre stalle, e non riusciamo a farlo tanto quanto sarebbe il loro bisogno. Nell’arco di questo anno 2022 la spesa del gas necessario per il nostro processo tecnologico raggiungerà un costo superiore di circa 250mila euro, pari al 300 percento rispetto all’anno precedente. D’altra parte, tarda ad arrivare una risposta delle istituzione in aiuto alle aziende che non riescono a ribaltare questi costi aggiuntivi sui prezzi di vendita».

Centrale Latte6La Centrale del Latte di Cesena è alimentata elettricamente in gran parte a pannelli fotovoltaici, permettendo quindi un risparmio notevole sul consumo di energia, oltre ad ottenere un basso impatto ambientale. Ora si cerca un’alternativa al gas metano per ridurre i costi energetici della  lavorazione del latte, in modo da far tornare a quadrare i bilanci. «In questa fase sarà importantissimo avere una buona risposta dal mercato. Noi, come agricoltori e allevatori, siamo abituati a fare sacrifici però in funzione di una prospettiva più rosea che per ora non riusciamo a vedere» conclude il presidente Bagnolini.