Il libro di Enia sulla tragedia di tanti migranti dell’Africa che ci viene in aiuto

Tra racconto, biografia, diritti negati, slanci di umanità: “Appunti per un naufragio”

DB5E8BHXUAIsDfcIn questi giorni in cui l’escalation verso l’assurdo e l’ingiusto sulla pelle dei migranti sembra toccare nuove vette che si sperava fossero inarrivabili, c’è bisogno forse più del solito di tornare a ricordarci di cosa e di chi esattamente parliamo quando parliamo di profughi. Ecco venirci in aiuto un libro uscito ormai un anno fa che riesce perfettamente nell’intento: Appunti per un naufragio di Davide Enia (Sellerio). E che l’autore, che è anche un noto attore e autore teatrale, ha adattato a forme spettacolari e reading che continua a portare in giro per fortuna anche da queste parti. Sarà infatti a Mosto, al Poderi dal Nespoli (vedi articolo a questo link) e alla Settimana del Buon Vivere. Come un Carrère siciliano che si confronta con L’Avversario, in questo libro Enia affronta la storia che passa da Lampedusa attraverso se stesso, la propria esperienza, la propria ricerca, le testimonianze di chi sull’isola ormai simbolo della frontiera tra Africa ed Europa ci opera. Eroi civici che prestano soccorso, accolgono, salvano, per mestiere, per vocazione, perché, banalmente, quando si è di fronte a qualcuno che annega non si può fare altro che cercare di salvarlo. È la legge del mare. E dovrebbe essere anche quella dell’uomo. C’è la strage del 3 ottobre, c’è la quotidianità degli sbarchi, ci sono storie terribili, c’è tanta morte, ma anche la speranza di chi sbarca e ha ancora la forza di raccontare una barzelletta. C’è la disperazione dell’impotenza e il racconto personalissimo di un rapporto da ricostruire con il proprio padre. C’è la malattia dello zio. Ci sono i ricordi, ci sono i camei sulla cabine telefoniche. Enia riesce in un’operazione complessa di stratificazione autobiografica, testimonianza, narrazione con una straordinaria abilità stilistica ma soprattutto di montaggio del materiale. Un libro che trasuda umanità, che mostra l’orrore di ciò che sta accadendo e allo stesso tempo la bellezza e la grandezza di cui gli esseri umani possono essere capaci. Dà voce, sangue e corpo a tanti discorsi a volte forse troppo astratti sulle idee fondanti dell’Europa come l’eguaglianza, il diritto, la protezione dei minori. Tutte cose che consideriamo sacre nelle nostre costituzioni e che, come Stati, violiamo quotidianamente. Un libro che mette in luce i limiti orribili e l’impotenza di questa civiltà di fronte a un fenomeno inarrestabile, che pone domande, racconta una storia, dice un pezzo di Storia. Non fatevi ingannare dal titolo. Non sono affatto appunti. È un grande e compiutissimo libro.

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