Effetto Sangiovese sul palato cinese

La percezione in Asia del vino principe della Romagna, a confronto con il… tè

Magnani In Cina

Fabio Magnani illustra i vini Romagnoli ad alcuni “buyers” cisesi

Ogni paese ha una percezione del vino in base alla propria cultura e al palato. In questo momento vi scrivo da molto lontano, arrivato oramai a conclusione di un lungo viaggio che mi ha portato in Asia a raccontare il vino. Chi di voi segue “Mondo Vino” sa che spesso il mio lavoro mi porta da questa parte del pianeta dove, a essere differente, non è solo la mentalità ma anche la percezione nei confronti di cibo e bevande. La mia esperienza mi ha insegnato che ogni paese ha un “suo” palato e, per questo, anche il vino è percepito in modo diverso. Unica variante è la cultura personale. Se un cinese o un americano amanti del vino hanno passato del tempo in Italia avranno la capacità di apprezzare i nostri prodotti. Il loro palato, in pratica, assumerà una nuova capacità di percezione. Non ho fatto questa premessa per spiegare la “meccanica del gusto” legata all’aspetto culturale di un paese ma per riflettere su come potrebbe essere percepito il vino del nostro Paese.

Ad esempio, in Asia. Anche se l’Asia è grande e per questo contiene differenze di gusto legate alle aree geografiche minori che andrebbero spiegate, la domanda, se il Sangiovese Romagnolo possa piacere o meno in Cina dovremmo porcerla, soprattutto per quanto riguarda produttori, commercianti o persone che avranno come ospiti alla propria tavola “partners” cinesi. Va ricordato che la buona tavola è foriera di buoni affari, soprattutto in oriente.
Il problema del nostro Sangiovese è sempre quello. È acido. La freschezza acida e la ruvidità tannica, spesso irritano le mucose del gusto asiatico. È un vino irruente, il nostro Sangiovese che fatica a farsi apprezzare soprattutto se siamo di fronte a un vino di poco corpo, leggero, che per questo motivo non ha la struttura necessaria a soddisfare il desiderio naturale di morbidezza del palato orientale.

Qualcuno di voi potrebbe ritenere strano questa indole giacché la cucina cinese è varia e ricca di sapori e di certo non nega una certa intensità. La piccantezza, l’untuosità, le sapidità o la grassezza sono parte di questa cucina a cui si alternano preparazioni di estrema delicatezza. Il problema è che non si tratta di solo cucina. Ciò che condiziona un palato è anche quello che si beve. E in oriente il tè è un’arte e una cultura che equivale a quella del vino. Maestri del tè mi hanno parlato di tannino, di acidità di questa bevanda e, non solo, mi hanno spiegato differenze tra i crù, i tagli, i territori, la preparazione e le annate. Non ultimo come si degusta un tè. Tutti elementi che condizionano la qualità e il gusto di questa bevanda tradizionale. Loro davanti al tè chiudono affari importanti come noi davanti a una bottiglia di buon vino. Ebbene, il tè è una delle bevande più delicate che ci siano e ai cinesi piace morbido, tendenzialmente dolce al massimo con un leggero amaro finale a vantaggio d’equilibrio. Se l’imprinting di questi palati è stato plasmato da una bevanda delicata e impalpabile come il tè, va da sé che quando voi gli date un sorso di Romagna gli scioccate il palato. Il motivo per cui i cinesi preferiscano il Sangiovese affinato e invecchiato è fondamentalmente questo.

L’altro problema che spesso incontro parlando di Romagna è che non sanno cosa sia. Spesso il termine Romagna ricorda loro Romania. Di solito non ho nessun problema se parlo di altre regioni italiane e se dico Emilia loro mi rispondono subito, Lambrusco. Una sorta di parola d’ordine che apre le porte della loro attenzione. Ogni regione ne ha una. Per il Veneto Amarone, per la Toscana Chianti o Brunello, il Piemonte ha il Barolo e così via. Per la Romagna non c’è. E qui si nota la necessità delle istituzioni che dovrebbero fare cultura territoriale. Spesso a Hong Kong, nel corso delle fiere internazionali noto il lavoro della nostra “Enoteca Regionale” che raccoglie insieme i produttori emiliano e romagnoli. Un insieme di proposte che spesso i cinesi faticano a capire nonostante la curiosità. L’osticità del Sangiovese li allontana preferendo le fragranze fruttate di certi Lambrusco. Non serve andare con le bottiglie in mano se prima non gli hai spiegato cosa aprirai. I francesi, al contrario di noi, hanno fatto questo. Loro vantano un marchio territoriale da secoli. I cinesi comprano vino francese perché è tale. Quando degusto con loro vino d’Oltralpe devo spiegare loro come li prendono in giro perché quel “Bordeaux” dal nome altisonante è un terzo o quarto taglio che nessuno in Europa berrebbe.

In Romagna andrebbero bene i produttori che nel loro Sangiovese abbondano con il Merlot che stempera acidità portando morbidezza, corpo e profumi più facili da riconoscere per loro. In purezza preferiscono i Sangiovese fini ed eleganti, non a caso tra questi ho notato il “Vigna del Generale” del nostro Nicolucci di Predappio. Perché lui sì e gli altri meno? Perché apprezzano la finezza tannica e il vino ha una struttura che regala sottili densità che rendono il percepito fine, elegante e morbido. Guarda caso come un tè.

Sangiovese BicchierePianeta Asia: come sono percepiti gli altri vini autoctoni romagnoli

Albana: è apprezzata se c’è struttura e corpo. In questo caso in Cina, con le dovute eccezioni, cercano nei bianchi la densità. Desiderata nelle versioni dolci, accettata nelle versioni spumanti.
Rambela: ben valutata e bevuta volentieri anche se ha corpo leggero. Il segreto è la parte aromatica di questo vino che ricorda loro il moscato. Ne apprezzano il profumo.
Trebbiano: difficile che piaccia. Troppo neutro, leggero e acido.
Cagnina: apprezzata quella particolarmente dolce.
Burson: gode di notevole considerazione. In Asia l’ho portato io, me ne prendo il merito. Sono stato il primo a parlarne in Cina quattro anni fa. Oggi è un vino che si vende bene perché amato e vi garantisco che ultimamente in quel di Russi e Bagnacavllo si vedono sempre più importatori cinesi.
Centesimino: non è molto apprezzato, troppo leggero di corpo e il profumo piacevole di questo rosso rispetto alla debolezza strutturale non li soddisfa. Con quel profumo, si aspettano più densità.

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