193 – Natale d’avorio

Cattedra Avorio MassimianoNel Museo Arcivescovile di Ravenna è custodita la cattedra d’avorio dell’arcivescovo Massimiano, un capolavoro assoluto dell’arte bizantina datato alla metà del VI secolo.
Il ricco programma iconografico, ispirato ai testi sia dell’Antico sia del Nuovo Testamento, presenta la figura di Cristo, vero Dio e vero Uomo, l’Atteso che i profeti avevano annunciato.
Sul fronte dello schienale si sono conservate cinque delle otto formelle originarie, un ciclo iconografico che nel suo insieme propone storie legate al vangelo dell’infanzia di Gesù ispirate sia ai testi canonici sia alle tradizioni apocrife.
Nel primo registro si conservano tre scene: l’annunciazione con la Vergine che tesse la preziosa porpora, la prova delle acque amare nella quale Maria beve senza timore l’acqua datale dal sommo sacerdote e, riunite in un unico riquadro, il sogno di Giuseppe e l’andata a Betlemme, un’immagine quest’ultima nella quale la figura del padre putativo di Gesù è mostrata in un delicato gesto di umanità e tenerezza mentre sorregge la Vergine prossima al parto.
Nel secondo registro sono le scene della Natività, nella quale emerge la figura di Salome la levatrice incredula dalla mano inaridita, e dell’adorazione dei Magi, i sapienti venuti dall’Oriente.
La formella con le loro figure adoranti purtroppo è perduta, ma rimane l’oggetto del loro ardente desiderio, il Bambino Gesù in grembo a Maria che alla presenza di Giuseppe e di un angelo si protende verso chi ha avuto il coraggio del cammino.

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