216 – Ravenna e lo spirito d’Oriente Seguici su Telegram e resta aggiornato Ravenna conosce una bibliografia immensa e tantissimi sono gli studiosi che nel corso dei decenni hanno approfondito e commentato, con acutezza e competenza, i celebri mosaici dei suoi monumenti di V e VI secolo. Alcuni di questi hanno saputo unire al rigore scientifico una prosa poetica e delicata nel tentativo di restituire quelle atmosfere antiche e solenni che contraddistinguono le sue straordinarie architetture e iconografie. Tra questi va certamente annoverato Santino Muratori che in più occasioni aveva commentato con parole intense e puntuali le architetture e i mosaici delle celebri basiliche. Nel 1945, per l’Istituto Italiano d’Arti Grafiche di Bergamo, aveva dato alle stampe un opuscolo su I mosaici ravennati nella Chiesa di S. Vitale nel quale celebrava la bellezza di questo insigne monumento: «In San Vitale è entrato lo spirito dell’Oriente […]. Il giro curvilineo delle architetture, i contrasti dei pieni e dei vuoti, il gioco delle ombre e delle luci, il dissolversi delle masse in valori atmosferici, l’irradiarsi degli spazi, lo scenario delle esedre e dei pilastri, del matroneo e della loggia inferiore, del vano centrale e della tribuna non solo provocano un generale effetto pittorico, ma danno la vaga impressione di un mondo irreale, illusorio, sognato. Architettura e decorazione sono legate in un’unità intima, necessaria. Tutte le linee architettoniche si raccordano e confluiscono nella tribuna, dove la rigidezza dei marmi si trasforma in colore e in pittura». Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Cartoline da Ravenna