84 – Sant’Apollinare… per l’alto mare aperto

San Apollinare StampaLa grande storia della città di Ravenna è segnata dalla potenza del mare e dalla sua affascinante bellezza.
Dal mare è arrivato Sant’Apollinare e secondo le più antiche tradizioni, racconti sapienziali carichi di presagi, la presenza del mare più volte s’intreccia con la sua vicenda. Questi racconti lo presentano originario di Antiochia di Siria, città che avrebbe lasciato insieme a Pietro alla volta di Roma; dalla Città Eterna l’Apostolo lo avrebbe poi inviato a Ravenna ad annunciare il Vangelo.
Più volte è riportato che Apollinare battezzava «in mare». La Passio inoltre, racconta le gesta del Santo durante il lungo tempo dell’esilio quando, scacciato da Ravenna, farà naufragio: «Mentre navigavano sulle coste del mare di Corinto, la nave spinta in secco restò fracassata, il beato Apollinare fu gettato sulla costa con i suoi chierici e due soldati».
Il testo della Passio ricorderà la presenza di Apollinare lungo le rive del Danubio e infine in Tracia dove, dopo aver compiuto grandi miracoli, verrà percosso e scacciato: «Fu trovato il beato Apollinare e gli chiesero che cosa facesse nel loro paese; egli spiegò: “Sono cristiano e per il nome di Cristo sono stato mandato in esilio qua dalla città di Ravenna”. Spogliandolo, lo percossero a lungo con colpi di bastone e lo fecero portare fino al mare. Chiesero pertanto al governatore della provincia che caricasse sopra una sua nave diretta in Italia il beato Apollinare con i suoi uomini (…). Perciò dopo tre anni entrò in Ravenna».

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