130 – Apollinare vs Apollo

Santo ApolinareApollinare vs Apollo
Su incarico dell’arcivescovo di Ravenna Antonio Codronchi, Giuseppe Collignon dipinse per il coro della cattedrale una grande tela raffigurante Sant’Apollinare che distrugge il tempio e la statua di Apollo. L’episodio, tratto dall’antica Passio sancti Apollinaris, mirava a esaltare la figura di Apollinare quale vero annunciatore dell’unico Dio contro i falsi idoli: «Venuto al tempio e vista la statua di Apollo, il Santo Apollinare disse ai presenti: “È questa la divinità nella quale traete presagi?”. Risposero: “Si: è lui il primo tra gli dei e il custode della città”. Il santo Apollinare rispose: “Mai gli vada bene! Anzi, distrutto questo, sarà custode dei cristiani che vivono in questo luogo il nostro Signore Gesù Cristo che è veramente Dio”. E, mentre pronunciava una preghiera, il simulacro andò demolito e il tempio del diavolo fu distrutto». Nel 1822, l’anno seguente l’inaugurazione di questa tela, Pellegrino Farini così commentava l’opera: «Vedesi il rovinare del tempio, franto l’Idolo, vasi rovesciati, gente caduta, oppressa, inginocchiata, atterrita. Solo il nostro Santo protettore è ritto in piedi, sicuro, ed in sembianza di cosa più che umana […]. L’aria del suo volto, i suoi occhi alzati al cielo, quella bocca, che di letizia esclamando parla, l’atto della testa, e delle braccia, tutta la persona, che pare quasi levarsi da terra, mostrano lo spirito, la carità, il fervore grande d’Apostolo». In quello stesso anno G. Domenichini realizzò un’incisione dell’opera.

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