188 – Un panettone per Ravenna

Cartina Geografica RavennaNel 1958 la Motta dava alle stampe “Italia nostra”, un «atlante storico-geografico delle regioni» che voleva offrire ai ragazzi un’immagine della bellezza del Paese per suscitare in loro «il desiderio di meglio conoscere e di voler rendersi sempre più familiari il volto e l’anima di questa grande comune Madre, che è la nostra adorabile Italia».
Per ogni regione era descritto il territorio, si davano i principali cenni storici, si elencavano i capoluoghi e si fornivano informazioni sui centri minori. Non mancavano, inoltre, cenni sulla vita economica, sulla cucina e sui prodotti tipici con una particolare attenzione ai vini. Di ogni regione si presentava un autore dialettale, ma soprattutto non si tralasciava di ricordare quanto fossero buoni i prodotti della Motta!
Ravenna era definita una «città unica per la bellezza e l’importanza storica dei monumenti che sono testimonianza del suo avventuroso passato». Si ricordavano le antiche basiliche rivestite di mosaici, documentate con qualche foto in bianco e nero, e la Tomba di Dante «ospite onoratissimo di Guido Novello da Polenta».
A rappresentare Ravenna nella cartina della regione era il Mausoleo del re Teoderico. Alla voce cucina emiliana si citavano, tra i vari piatti, «il brodetto di pesce di Porto Corsini», e «infine la piada (la «piè»), schiacciata o pizza di pura farina di grano impastata con acqua e sale e un poco di strutto, cantata da Giovanni Pascoli che la definì: “il pane, anzi il cibo nazionale dei Romagnoli”».

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