189 – Una «traviata turba furibonda»

S. Maria Del Suffragio ProfanataLa Chiesa di Santa Maria del Suffragio affacciata su Piazza del Popolo fu testimone di uno tra gli eventi simbolicamente più eversivi della Settimana Rossa. Il Suffragio, infatti, fu la prima di una serie di chiese che in Romagna subirono attacchi e profanazioni.
Il 10 giugno 1914 una «traviata turba furibonda» – così la descriveva, un anno dopo gli avvenimenti, il parroco don Angelo Gordini – «assaliva, saccheggiava questa chiesa di S. Maria dei Suffragi».
La chiesa fu spogliata di tutta la suppellettile, fu mutilata una statua in stucco di Antonio Martinetti, fu rovinata una tela di Andrea Barbiani. Il racconto delle cronache di quei giorni è unanime nel descrivere l’impeto con cui la folla si riversò al suo interno. Gran parte degli arredi furono asportati ed usati per creare barricate improvvisate. La statua di Augusto prete, opera della scuola dei Graziani, fu oggetto di un accanimento blasfemo: fu trascinata fuori e distrutta mentre la testa, quasi fosse un pallone, fu fatta ruzzolare per ore tra una barricata e l’altra.
Tra le voci più lucide a commento di questi gesti risuonò quella di Santino Muratori che nella rivista “Felix Ravenna” sottolineava come la causa «triste e vergognosa» di tanta devastazione fosse da attribuire ad una «ignoranza inconsapevole». Commentando tanta barbarie scriveva: «L’aridità: ecco quello che più ci spaura in certi annunci e prodromi dei tempi “nuovi”. L’anima romagnola, e non questa soltanto, corre rischio di farsi arida come una spugna».

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