«Signori, un attimo di silenzio, su su. Il tema è importante. C’abbiamo questo palazzo e non sappiamo cosa farcene. Shhh, cos’è questo brusio? Forza, dite la vostra, è costato dei soldi».
«Potremmo trasformarlo nel palazzo del Risorgimento?»
«No, Giannanto’, smettila».
«Il rogo nazi-fascista che ha distrutto il nostro spazio, cioè, ha privato gli studenti di questa città di un luogo in cui ritrovarsi, fare socialità, cultura. Ecco, noi chiediamo che questo palazzo ci venga affidato, per farlo rivivere…».
«Pronto polizia? Ah, sì, ecco, ci sono dei drogati che non consentono il regolare svolgimento di una riunione, potete mandare qualcuno? Ok, grazie. Qualcun altro?».
«Ma perché non farci un museo?».
«Ah ah, bella questa. Il prossimo?».
«Ci ho riflettuto, allora, la gente si incazza che chiudiamo il parcheggio di piazza Kennedy, ok? Ecco, noi abbiamo un palazzo da riempire, ok? Ecco, se noi chiudiamo piazza Kennedy alle auto e facciamo un parcheggio multipiano dentro il palazzo, noi abbiamo risolto due problemi… capite?».
«No, consigliere, hai già fatto il tuo convincendoci di non togliere la cittadinanza onoraria a Mussolini, grazie, siamo a posto così. Altri?».
«Ma trasferirci gli ambulanti del mercato coperto?».
«Nah, quelli poi non vogliono più uscire».
«Io, io, io!».
«Dica, direttore».
«Ma trasferiamoci gli uffici comunali!».
«Soccia, che tristezza».
«Però diciamo che lo facciamo solo quando chiudiamo piazza Kennedy, così intanto ci pensiamo meglio».
«Interessante, continui…».
«E poi teniamo un paio di piani, mezzo palazzo praticamente, per Ravenna 2019, diciamo che lo daremo allo staff di Ravenna2019 quando sarà capitale, ah ah, scusate. Cioè, decidono in ottobre, così prendiamo altro tempo».
«Ottimo. Ma poi, il resto?».
«Un piano dai, cosa volete che sia, ci facciamo qualche mostriciattola di francobolli, i gemellaggi con Speyer, le foto dei vigili urbani, cose così».
«Tutti d’accordo?».
Furono tutti d’accordo e il 9 maggio inaugura, si fa per dire, palazzo Rasponi delle Teste.