Da qualche parte, dove si decide veramente il futuro dell’umanità.

«A Ravenna sono degli ossi duri. Dobbiamo fare di meglio. Maledetta quella volta che abbiamo scelto Matera».
«Ma come, adesso li abbiamo fatti diventare capitale italiana della cultura».
«Maddai, non ci sono cascati, lo sanno anche loro che è una cagata pazzesca».
«Però, insomma, abbiamo fatto quella chiamata, ecco, ti ricordi? Sono finiti al primo posto sul Sole24Ore!»
«Nisba, continuano a lamentarsi. Pare che qualcuno vorrebbe avere una qualità della vita ancora migliore, maledetti».
«Ma come, hanno i migliori ospedali!»
«Però anche un’infermiera che uccide i pazienti»
«Però, insomma, ci sono tanti asili…».
«Ma in uno picchiavano i bambini diobono, gli facevano mangiare il loro vomito»
«E allora se continuassimo a portare avanti quella storia di Muti Presidente della Repubblica? Eh? In fondo è uno dei loro no?»
«Boh, mi pare complicato anche per noi».
«Ci sono! Dante! Facciamola Capitale del mondo delle celebrazioni dantesche!».
«E poi Firenze? Chi li sente i fiorentini?»
«Ma ci sarà pure qualcosa che li possa fare felici, che so, il Ravenna Calcio in serie A?»
«Ma se ci vanno due gatti allo stadio…».
«L’Iper cazzarola? Raddoppiamolo dal giorno alla notte!»
«Suonerebbe sospetto, e c’è già il progetto».
«Allora facciamola la Capitale dell’Europa del Sud degli aperitivi!»
«Interessante, continua…»
«Ecco, mi immagino la città come un grande bar fighetto a cielo aperto, con spritz a 10 euro, buffet di merda scaldato al micro-onde, vascorossi a palla e magari, il colpo di genio, un unico  grande dehor che la racchiuda completamente».
«E con la Soprintendente come facciamo? Quella non li vuole i dehor».
«Basta non dirglielo, non l’ho mai vista in giro per Ravenna».
«Dico che potrebbe funzionare. Gli operatori del centro sarebbero contenti»
«E verrebbero anche da fuori, da San Potito, forse anche da Conselice».
«Pensa a un logo. Mettici del mosaico».