Ecco la mail che cambiò la giornata al sindaco insonne…

Quella notte sembrava non finire più per il sindaco Michele de Pascale. Si girava e rigirava nel letto, senza riuscire a prendere sonno. La tv accesa, senza volume, continuava a far passare le facce di Salvini e Di Maio e lui ancora non era riuscito a farsene una ragione. Tra l’altro si sentiva anche un po’ in colpa per non riuscire a essere del tutto dispiaciuto per Renzi. Pensava ancora a Bersani. Per scacciare la nostalgia fu costretto a pensare a qualcosa che lo facesse stare bene, a Concita De Gregorio, per esempio, e non solo per l’intervista.
Ma il pensiero fisso di quella notte, quello che lo tormentava, non voleva andarsene. E non erano i comunicati dalla Pigna, che in fondo se la prende con la Signorino e amen, che si fottano. No, quello che lo angustiava era invece lo spettro del Partito Repubblicano. Prima le minacce di uscire dalla coalizione di centrosinistra, dalla sua giunta, cioè, di lasciarmi solo – si ripeteva il sindaco – di lasciare quello che ha avuto il coraggio di dare la poltrona di vicesindaco a Eugenio Fusignani. E adesso ci si mette pure la minoranza – perché i repubblicani anche a Ravenna hanno una maggioranza e una minoranza – che vuole presentare un candidato sindaco repubblicano alle prossime elezioni amministrative.
Come farò ora senza i Repubblicani, pensava disperato il sindaco steso nel suo letto quando ormai si erano fatte le 8 del mattino e la notte era passata in bianco. Poi, finalmente, appena uscito dalla doccia, ore 8.57 del 28 marzo, la suoneria del telefonino. Una notifica di una mail appena arrivata. Firmata Lorenzo Corelli e Giuseppe Marolla.
“Ma chi cazz…”. A colpirlo, però, un garofano. «Partito Socialista Italiano? Ma esiste ancora?». Ebbene sì, era proprio una mail dei socialisti, che gli avrebbe cambiato la giornata. «La situazione creatasi con il voto del 4 marzo non consente defezioni a chi ritiene necessario che tutta la sinistra riformista e di governo ritrovi la propria strada e blablabla… Crediamo, anzi, che essa possa, a maggior ragione, esistere e rinnovarsi laddove, come a Ravenna, governa con la partecipazione di molte sue componenti e blablabla per quanto ci riguarda, vorremmo arricchirla portandovi la voce dei socialisti e di quanti – ambientalisti e civici – vorranno condividerla».
L’accappatoio gli cadde a terra e fu così, una mattina di fine marzo, completamente nudo, che il nostro sindaco tornò a sorridere. Fino quasi a commuoversi leggendo il finale della mail: «Non mancheremo di dare il nostro apporto sulle questioni più rilevanti: la tutela dell’ambiente e la malavita organizzata».

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