A Ravenna, non so se avete letto, c’è un progetto di sostegno per persone in depressione. Un progetto lodevole, un aiuto per chi ha problemi. Riusciamo in esclusiva a pubblicare gli esiti di intercettazioni ambientali relative a riunioni che si sono svolte in questi mesi.

«Ciao a tutti, sono Giannantonio M.». «Ciao Giannantonio». «Volevo solo dire che se ne può uscire, io sono 17 giorni…». «Bravo Giannantonio!». «Sì, 17 giorni che non taglio un nastro».

«Ciao a tutti, sono Sergio Z.». «Ciao». «Mi sento depresso perché Ravenna non è diventata capitale della cultura». «Ma no, cosa dici, siamo in finale!». «In finale?». «Certo Sergio. Ma stai bene?». «Ma, ma, io sono il presidente, io volevo andare a Roma, ma, ma…».

«Ciao a tutti, sono Fabrizio M.». «Ciao Fabrizio». «Io non sto bene, ho gli incubi». «Dicci, cosa sogni?». «Ogni notte sono lì che mi aspettano. Sono i leoni. Giallo e rosso. Che si inchiappettano».

«Ciao a tutti, io sono Bambi». «Ciao Bambi, cosa succede?». «Mi vogliono uccidere». «Oh cazzo».

«Ciao a tutti, sono Vidmer M.». «Ciao Vidmer». «Mi sento in colpa». «Perché? Qui puoi parlarne». «Non so». «Per Marinara?». «No, no». «Per lo zoo?». «No, no». «Per il Ravenna Calcio?». «Macché, cosa c’entro io». «E allora?». «Mi sento in colpa per aver vinto alla lotteria».

«Ciao a tutti, sono Peter S.». «Ciao Peter, qual è il tuo problema?». «Ravenna è tra le finaliste della sfida per diventare Capitale europea della cultura».

«Ciao a tutti, mi chiamano Fango D. C.». «Ciao Fango». «Nessuno mi vuole». «Non dire così dai». «Dicono che sono cattivo, e invece basterebbe trattarmi bene e trovare un posto per me». «Forse meglio non approfondire».

«Ciao a tutti, sono il Partito D. e non mi sento tanto bene». «Già».

«La mia vita è un inferno. Se non spazzo le foglie in giardino mio marito mi denuncia. Se bevo un goccio d’acqua del rubinetto mi fa la lavanda gastrica. Se vede una mattonella fuori posto va fuori di testa». «Non esagerare, su». «Ma mio marito è Giulio Bazzocchi!». «Ah».