sabato
26 Luglio 2025

Le imperdibili bufere di Bondoux

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Un piccolo capolavoro tra grande storia e vicende personali e familiari, una traversata che intreccia il tema della violenza attraverso le guerre e le faide famigliari, i segreti, le menzogne, le tragedie e i momenti di gioia collettivi e individuali. Il libro di Anne-Laure Bondoux pubblicato qualche settimana fa da e/o con il titolo Attraverseremo le bufere nella traduzione dal francese di Alberto Bracci Testasecca è un libro davvero magnifico.

Il nome dell’autrice potrebbe essere ignoto a chi non frequenta abitualmente la letteratura per ragazzi, perché Bondoux è un’autrice che da tempo ha dimostrato il proprio innegabile talento con una serie di libri, in gran parte pubblicati dalle edizioni San Paolo, che sono appunto prevalentemente rivolti ai ragazzi e che in libreria si trovano nell’apposita sezione. Sarebbe superficiale dire che questa volta Bondoux scrive per adulti, nel senso che in realtà lo ha già fatto tante volte con gli altri libri, e soprattutto perché questo libro potrebbe essere letto benissimo anche da un pubblico di giovani adulti o da ragazzi amanti delle buone letture. In quasi cinquecento pagine, la scrittrice attraversa quattro generazioni e lo fa in modo avvincente, appassionante e commovente e, non da ultimo, anche incidentalmente istruttivo. La sua cavalcata storica di tutto il Novecento fino ai giorni nostri è infatti parte essenziale della storia narrata. Naturalmente al centro dell’attenzione c’è la Francia (in particolare con la guerra in Algeria), ma sono tuttavia moltissimi i riferimenti (come Chernobyl) che riguardano tutta l’Europa. La scrittura è come sempre in Bondoux lieve, attenta, talvolta poetica, mai didascalica, capace di raccontare anche i momenti più crudi con una delicatezza che non manca di profondità.

La lettura dei fatti storici è sintetica ma non asettica, offre un quadro preciso del mutare delle epoche, delle priorità e delle follie che hanno che attraversato tutto il secolo. Sempre sostenuto il ritmo grazie ai capitoli brevi, ai cambi di prospettiva, di punto di vista, di linguaggio. Si parte e si arriva in un paesino della campagna francese e si seguono le vicende di quattro generazioni con personaggi sfumati, tutti visti in controluce, tutti colpevoli e insieme innocenti. Sono tutti unici nelle loro storie, eppure legati da un filo che è anche quello della violenza che a un certo punto entra nelle loro vite, dagli “orage”, ossia le tempeste, che hanno dovuto attraversare. I personaggi femminili non sono da meno, sono tutti interessanti, profondi, calati nel loro tempo a raccontare anche una “contro-storia” fatta da un ricerca continua di uno spazio, continuamente negato, in cui essere se stesse. Da leggere, consigliare, regalare.

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