Il meraviglioso documentario su San Patrignano, da vedere e far vedere

SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano (Miniserie Tv, 5 episodi)

SanPaSan Patrignano e Vincenzo Muccioli sono indiscussi protagonisti della storia, della cronaca e della politica italiana nel periodo che va dall’esplosione del “fenomeno” eroina (1978) fino all’anno della morte del fondatore della comunità avvenuta nel 1995.

Il documentario, giustamente sviluppato a puntate sotto la ormai consolidata formula della Miniserie Tv, narra l’intera parabola discendente di Muccioli, grazie a un grande lavoro di assemblaggio di immagini di repertorio, interviste e reportage del periodo, fonti inesauribili di testimonianze e immagini indelebili che fotografano un’epoca così lontana negli anni ma mai dimenticata.

La realizzazione pone le fondamenta nelle interviste (attuali) ad alcuni dei protagonisti dell’epoca (molti, come segnalato nei titoli di coda dell’ultimo episodio, si sono rifiutati di parlare), come Walter Delogu, storico ex braccio destro di Muccioli, il figlio Andrea Muccioli e alcuni ex ragazzi della comunità.

SanPa è una bomba a ciel sereno, perché a 25 anni dalla morte del suo discusso fondatore la comunità riminese vive serenamente una sua terza vita finalmente fuori dai riflettori: non è uno spoiler se vi dico che dal 1995 al 2011 l’ha gestita Andrea Muccioli, che poi ha lasciato il posto di guida a un comitato di garanti, ufficialmente sostenuti da Gian Marco (scomparso nel 2018) e Letizia Moratti.

SanPa è meraviglioso, racconta senza trarre conclusioni una storia durata 17 anni senza azzardare ipotesi nascoste o giudizi affrettati, ma lasciando ai protagonisti le testimonianze fedeli su un mondo che ha attratto ogni sorta di passione (politica e non) e affezione, anche a causa di uno Stato inizialmente assente e dal desiderio di tante famiglie di salvare una generazione diretta all’inferno.

SanPa non risparmia nulla nei confronti del suo protagonista, affidando addirittura al suo antagonista (Delogu) la guida narrativa, racconta una parabola molto ampia di un pezzo incredibile di storia del nostro Paese, perché tutte le generazioni che in quel periodo avevano un’età ragionevole conoscono bene la vita controversa di questa comunità. Una vicenda presentata magistralmente in un documentario che si rivela un po’ troppo lungo nelle ultime due parti ma che ci catapulta con estremo realismo indietro di almeno 30 anni.

Da vedere, da far vedere, da rivedere in continuazione. E ognuno si faccia un’opinione su Muccioli come meglio crede.

Perché il materiale fornito dal documentario che non vuole (e soprattutto non può) tirare conclusioni, costituisce uno spunto di discussione che già si sta sviluppando nei media e che si dovrebbe tenere ovunque, più in generale, per mantenere accesa la luce della nostra storia

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