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Ritratto di Pier Luigi Nervi

Pubblicata la tesi di dottorato sull’opera di Pier Luigi Nervi, dell’architetto Pasqualino Solomita, vincitore del Premio Bruno Zevi  2013

Pasqualino Solomita (1974), oltre alla libera professione svolge attività didattica nel Dipartimento di Architettura dell’Alma Mater Studiorum di Bologna. Oggi segnaliamo il volume in cui viene pubblicata dalla Fondazione Bruno Zevi la sua tesi di Dottorato di Ricerca in Composizione Architettonica. La giuria (Antonello Alici, Vezio Nava, Orietta Rossi Pinelli, Livio Sacchi e Donato Severo), «ha deciso di assegnare il premio al saggio di Pasqualino Solomita, Pier Luigi Nervi architetture voltate, verso nuove strutture. Pienamente coerente con le richieste del bando, il testo appare segnato da evidente originalità, chiarendo con successo sia il contesto in cui Nervi si muoveva sia la sua personale sfida ingegneristica, sempre tesa alla ricerca di nuove soluzioni».

A sinistra: P.L. Nervi, Aviorimessa I serie, Orvieto 1935-38; pianta basilicale (Archivio Pier Luigi Nervi, MAXXI Roma); A destra: A. Lapadula e P.L. Nervi, Stabilimento Kursaal, Lido di Castelfusano 1950; pianta circolare(Archivio Pier Luigi Nervi, MAXXI Roma)

Come spiega Solomita «scopo della ricerca è stato quello di approfondire le tematiche legate a una significativa tipologia strutturale che ha contrassegnato il percorso professionale di Pier Luigi Nervi, vale a dire le architetture voltate, documentandone circostanze, innovazioni e anomalie». Pier Luigi Nervi (1891-1979), ingegnere, è autore delle strutture dello stadio comunale Artemio Franchi di Firenze (1930-32), del Palazzetto dello Sport (1958-60) e dello Stadio Olimpico di Roma, passando per le famose aviorimesse di Orvieto (1935-38) e di Orbetello (1938-40). Come scrive Solomita, Nervi si riferisce «ai principi architettonici del passato», rifacendosi alle «forme archetipe del foro romano, della basilica e del tempio circolare». Lo scarto strutturale costruttivo lo porta all’uso innovativo del cemento armato e in seguito del ferrocemento. «Cupole, volte e coperture geodetiche rappresentano inoltre il sistema ottimale con il quale Nervi ha perseguito una personale ricerca mirata alla definizione di grandi luci di copertura a spessore ridotto. Questi sistemi di copertura rappresentano per Nervi la miglior espressione architettonica in quanto perfetta sintesi tra funzioni statiche e esigenze economiche».

Dall’alto: A. Vitelozzi e P. L. Nervi, Palazzetto dello Sport, Roma 1956-57, nervature ; P. L. Nervi, Salone B Palazzo delle Esposizioni, Torino 1947-48, vista della volta e della semicupola; Salone C Torino Esposizione, Torino 1950, interno (foto P. Solomita)

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