Folding Chair – Tripolina – Butterfly Chair – BKF

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Tripolina (modello ecrù)

Le parole e le cose

Quando nel 1877 Joseph Beverly Fenby, inventore geniale, nonché Sindaco e capo dei Pompieri del villaggio di St John della Contea di Worchestershire nel Regno Unito, disegnò la sua Folding Chair insieme allo sgabello da campo Camp Stool , non poteva certo immaginare la fortuna che la sua sedia richiudibile in un sacco, adatta a girovaghi e vita di trincea avrebbe avuto per più di un secolo. Non avrebbe neanche immaginato che sarebbe diventata un’icona, un must have del design dalla seconda metà del  Ventesimo secolo, adatta a tradurre un modus vivendi trasgressivo, nomadico, fluido, in ultima parte liquido, lontanissimo dall’Inghilterra Vittoriana del suo periodo.  Né che sarebbe stato uno degli oggetti più adeguati per tradurre la necessità, tutta contemporanea, di esistenze rizomatiche, in perenne viaggio tra dentro e fuori, tra outdoor e indoor, di esterno che penetra l’interno. Non avrebbe immaginato che una sedia nata per seguire l’esercito britannico nelle trasferte del Sahara avrebbe abitato case di lusso, giardini meravigliosi, appartamenti per studenti, oppure accolto le forme sinuose delle pin up di “Playboy” di Gil Elvgren negli anni ’50, diventando un oggetto simbolo della Rivoluzione Sessuale.

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Folding Chair, disegno con particolari costruttivi

Perché nella Folding Chair è impossibile sedere composti, le gonne sono precluse; è una sedia che prelude alla postura instabile, incerta, ti accoglie come un abbraccio ma allo stesso tempo ti mette in crisi nella tue rigidità, nelle certezze.  Una seduta zen, essenziale. Devi fidarti di lei, devi essere disposto al viaggio, ad accogliere le oscillazioni della vita. Usata dall’esercito britannico durante le campagne africane, nacque come ripensamento dello sgabello da campo, simile a quello che si portavano in giro i pittori ottocenteschi  per dipingere en plein air.
La sedia era in legno e canapa, leggera, agile e richiudibile come lo sgabello, e aveva in più la funzione di reggere la schiena.  Registrata nel 1881, la Folding Chair venne messa in produzione negli Stati Uniti nel 1895 dalla Gold Medal del Wisconsin che acquistò il brevetto in esclusiva per gli USA da Fernby.  Il brevetto fu venduto anche in Francia e in Italia, dove divenne la sedia della campagna di Libia,  prendendo il nome di Tripolina. La Tripolina era funzionale per la sua stabilità nella sabbia e venne realizzata dalla ditta Viganò, in legno locale e cammello o pelle bovina. Venne chiamata anche Butterfly Chair, per la sua capacità di uscire dal bozzolo come una farfalla. Nel 1938, a Buenos Aires, i designer del Grupo Austral ritornarono sul concept con la BFK. “BKF” erano le iniziali dei creatori della sedia: i partner del gruppo erano il catalano Antonio Bonet e i due argentini Juan Kurchan e Jorge Ferrari Hardoy, conosciutisi a Parigi nello studio di Le Corbusier. La sedia era composta da un telaio pieghevole in ferro di 12 mm con una stuoia in pelle imbracata alle estremità del telaio. La pelle fu commissionata a un famoso sellaio, Cuatrini, che lavorava per Rossi & Caruso, produttori di selle da cavallo per il polo.

Furono prodotti solo alcuni prototipi della BKF e messi in mostra da Harrods, la prima ed unica filiale estera del grande magazzino di lusso, inaugurato a Buenos Aires nel 1914. Era il 1943 quando, in mostra nella sala degli Artisti di Buenos Aires per il Ministero Nazionale della Cultura, la BKF vinse il primo premio. Uno degli originali della BKF è quello esposto al MOMA di New York.

Da sinistra: Tripolina / Italo calvino su una Butterfly Chair/ Tripolina speciale in onore di Franco Albini/ Butterfly Chair in pelle e ferro battuto (1938)

Si racconta che l’americano Edgar Kaufman Jr, curatore del Museo di Arte Moderna di New York, abbia acquistato due BFK, una per la collezione permanente del museo, l’altra per la casa di suo padre che, tra le altre cose, era un collezionista di alto design. Edgar Kaufman è quel Kaufmann che commissionò due dei simboli più riconosciuti dell’architettura americana del XX secolo: la Desert Kaufmann House, dell’architetto austriaco Richard Neutra e la Fallingwater (la Casa sulla Cascata) di Frank Lloyd Wright, dove la sedia BKF trovò la sua collocazione. La sedia progettata dal Grupo Austral dal 1947 venne immessa in produzione da Knoll che intraprese, senza successo, una serie di azioni legali contro gli imitatori e interruppe per questo già dal 1950 la produzione.
Da allora sono state migliaia le versioni della Folding Chair: una sedia-farfalla che continua ad attraversare con leggerezza i secoli, libera di essere interpretata e immaginata da migliaia di sguardi, corpi e pensieri diversi.

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