Attentato a Manchester, il 17enne ravennate: «C’è silenzio e sono tutti sconvolti»

Luca Ercolani gioca nel vivaio dello United: «Abito lontano dall’Arena ma venti giorni fa ero là al concerto di Bruno Mars. Oggi tanti controlli in giro»

La Manchester del giorno dopo l’attentato all’Arena durante il concerto di Ariana Grande con ventidue morti è una città contrassegnata da un silenzio diverso dal solito. Così ce la racconta Luca Ercolani, 17enne ravennate che vive nella città inglese da quasi un anno e mezzo. «Abito in un quartiere distante dal centro e quindi dal luogo dell’attentato ma si nota la differenza rispetto al solito clima: c’è molto silenzio e tanto sconvolgimento, molti controlli e grande impegno per rintracciare svariati ragazzi che ancora non sono stati ritrovati».

Stamani al suo risveglio i tanti messaggi dai familiari in Italia, presto rassicurati perché il ragazzo non era allo spettacolo così come nessuno dei suoi amici. Ma proprio in quello stesso impianto è andato una ventina di giorni fa: «Fanno sempre concerti importanti con grandi artisti, il 3 maggio sono andato a vedere Bruno Mars». La distanza dai luoghi coinvolti nell’attentato ha fatto sì che la routine quotidiana per Luca non sia cambiata oggi. Il 17enne gioca nel vivaio del Manchester United che l’ha acquistato dal Forlì: «Il clima in città è diverso ma per noi è stato un giorno come gli altri: allenamento al mattino e al pomeriggio a casa. Ci alleniamo in un centro privato molto sicuro».

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