In provincia reati in calo del 6 percento in un anno. Ma aumentano i furti in casa

In occasione dell’anniversario della fondazione della polizia, il questore Russo illustra l’attività annuale a Ravenna

RAVENNA 10/04/2019. FESTA DELLA POLIZIASono in calo i reati denunciati in provincia di Ravenna. Nell’ultimo anno sono stati il sei percento in meno rispetto all’anno precedente. Il dato è stato fornito dal questore Rosario Eugenio Russo nel discorso pronunciato stamani, 10 aprile, a Palazzo Rasponi per le celebrazioni del 167esimo anniversario della fondazione della polizia di Stato. La ricorrenza è stata l’occasione per fare il punto sull’attività delle divise in provincia.

Il questore è sceso più nel dettaglio per quanto riguarda i reati. Per quanto riguarda i reati contro il patrimonio, quelli più diffusi e maggioramente percepiti dall’opinione pubblica, le statistiche dicono che nel complesso c’è stato un calo del 4 percento: i furti con strappo sono diminuiti del 46 percento, quelli ai danni di esercizi commerciali hanno avuto una diminuzione dell’11, per i furti con destrezza un calo del 12, mentre i furti in abitazione hanno avuto un aumento del 20 percento. Anche le rapine hanno fatto registrare una diminuzione del 22 percento con un calo addirittura del 71 percento per quanto riguarda le rapine in banca.

RAVENNA 10/04/2019. FESTA DELLA POLIZIA

FESTA DELLA POLIZIA

L’attività informativa, congiunta a quella delle altre forze di polizia, ha permesso di rilevare situazioni a rischio di controllo e ingerenza da parte delle organizzazioni criminali di stampo mafioso ed ha consentito alla prefettura di emanare, negli ultimi due anni, 21 interdittive antimafia, tutte nel settore dell’edilizia, della movimentazione terra e dei trasporti, negando l’iscrizione nella cosiddetta white list. «Recenti indagini – ha affermato il questore – hanno messo in luce estorsioni di stampo mafioso, evidenziando come anche il Ravennate non sia immune da reati perpetrati con metodo mafioso da soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese e ormai radicati da tempo in questo territorio. Si rafforza, pertanto, la convinzione che sia necessario operare in chiave preventiva utilizzando in modo sistematico tutti gli strumenti utili ad arginare le interferenze di tipo mafioso contrastando, nello stesso tempo, il riciclaggio dei capitali illeciti. Un forte impulso è stato dato alle misure di prevenzione, monitorando i soggetti sospettati di contiguità con la criminalità organizzata».

L’attività degli uffici operativi della questura ha portato all’arresto di 149 persone, mentre 1.057 sono state quelle denunciate in stato di libertà per reati di varia natura, con un aumento degli arrestati del 25 percento rispetto all’anno precedente. Delle persone arrestate, 78 sono extracomunitari.

Il massimo dirigente di Viale Berlinguer ha ricordato l’impegno della divisione di Polizia amministrativa e sociale, al cui interno è incardinato l’ufficio Immigrazione. Nell’ultimo anno sono stati accompagnati alla frontiera 23 extracomunitari con gravi precedenti penali, 19 sono stati ristretti nei Cie e 95 gli stranieri espulsi con l’ordine del Questore. Nei 12 mesi trascorsi sono stati elaborati e consegnati 10.792 permessi di soggiorno ed emessi 170 decreti di rigetto per mancanza dei requisiti. In provincia oggi sono regolarmente soggiornanti 32mila cittadini extracomunitari. Attualmente nelle 60 strutture sparse su tutto il territorio provinciale sono presenti 532 profughi richiedenti asilo.

RAVENNA 10/04/2019. FESTA DELLA POLIZIA

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«Molto seguita la questione islamica – ha affermato ancora Russo –. Questa provincia vede la presenza di un gran numero di immigrati provenienti da Paesi tradizionalmente mussulmani. In provincia sono presenti 16 associazioni religiose islamiche: otto associazioni sono presenti nel Ravennate, due nel territorio faentino e sei nel territorio di Lugo. Inoltre a Ravenna, come ben noto, è presente dal 2013 la seconda moschea più grande d’Italia, punto di riferimento dei mussulmani in città, e polo d’attrazione anche per i fedeli delle province limitrofe».

Infine le questioni internazionali che a volte coinvolgono anche la città di provincia. «La sezione investigativa della Digos ha svolto una attività di monitoraggio e di controllo costante non solo di persone anche in transito in questa provincia ma anche di siti web e dei social network, determinante per prevenire situazioni di criticità legate al terrorismo internazionale e in particolar modo a quello islamico. Ciò ha portato all’allontanamento dal territorio nazionale di soggetti extracomunitari segnalati come radicalizzati, rientrati in Europa in conseguenza del dissolvimento dello Stato Islamico. In particolare nell’anno in considerazione sono stati espulsi dal territorio nazionale tre cittadini, un albanese, un marocchino e un tunisina sospettati di radicalismo islamico, a conclusione di complesse attività investigative svolte sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia».

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