In calo le compravendite immobiliari in provincia. Operatori ottimisti per il 2025 Seguici su Telegram e resta aggiornato Fimaa Confcommercia presenta il Rapporto 2024. Ecco le tabelle con tutti i numeri Dopo due anni di crescita, il 2023 in provincia di Ravenna si è chiuso con 5.850 compravendite immobiliari, 988 in meno rispetto al 2022, pari a un calo del 14,4 percento. Una percentuale che scende al -16,1 percento se si tiene conto del solo comune capoluogo. Nel primo semestre 2024 prosegue il trend negativo per Ravenna città, con 141 scambi di abitazioni in meno rispetto al 2023 (-9,9 percento) ma con una tenuta registrata nei comuni minori della provincia (-1,4; 21 scambi in meno rispetto allo scorso anno). Sono i principali dati di sintesi del “Rapporto 2024 del mercato immobiliare a Ravenna e provincia” presentato a Palazzo Rasponi dal sindacato provinciale Fimaa Ravenna-Confcommercio. Gli agenti immobiliari Fimaa, interpellati alla fine dello scorso mese di settembre sostengono che il rallentamento nel numero di scambi evidenziato dalle statistiche ufficiali sia imputabile ai costi di ristrutturazione elevati (38,9 percento), ai bassi livelli degli stipendi e, in generale, a difficoltà legate all’economia (27,8 percento). A preoccupare i potenziali acquirenti sono anche gli aspetti regolamentativi e normativi, in particolare legati all’efficientamento energetico (22,2 percento di risposte) e la situazione geo-politica internazionale (11,1 percento). Oltre alla diminuzione del numero di compravendite l’indagine ha potuto evidenziare come nel secondo quadrimestre 2024 la domanda per acquisto sia improntata sui livelli del quadrimestre precedente, con livelli di offerta in vendita percepiti in riduzione dal 55,6 percento degli operatori accreditati Fimaa che hanno risposto al sondaggio, con scambi, di conseguenza, che non possano essere aumentati come nel 2021. Nel 2023 i prezzi medi di vendita sono stati registrati in aumento del 2 percento nel comune capoluogo e del 1,8 percento nei comuni minori della Provincia. Per la fine anno, il livello delle compravendite abitative potrebbe diminuire rispetto al 2023 dello 0,7 percento nei comuni minori e del 5 percento nel comune capoluogo (rispettivamente con -22 e -141 scambi in meno di quelli fatti registrare nel 2023). Per i prezzi di vendita, in base ai giudizi espressi, si dovrebbe invece verificare un aumento nominale del 2,8 percento nel comune capoluogo, con cali invece nelle macroaree provinciali: -0,2 percento nell’Alta pianura del Lamone e nella Bassa Romagna; -2,6 percento nella Collina del Senio e del Lamone. I prezzi di compravendita a preconsuntivo del 2024 risulterebbero così superiori ai dati registrati nel 2004 del 17 percento in città e di quasi il 6 nei comuni minori della provincia (rispetto al 2011, anno del picco massimo rilevato, l’indice 2024 tuttavia risulta rispettivamente -1,5 percento e -8,3). Il mercato della locazione. La maggioranza del campione di operatori Fimaa intervistati, per il secondo quadrimestre 2024 ha individuato un mercato delle locazioni abitative rispetto ai primi 4 mesi dell’anno caratterizzato da una domanda in locazione in ulteriore rafforzamento; da una riduzione dell’offerta in locazione; da variazioni del numero di contratti di locazione in aumento; da variazioni dei canoni di locazione in aumento. «Il mercato immobiliare è da sempre un indicatore chiave dello stato di salute dell’economia – ha detto Ivano Venturini, presidente Fimaa Confcommercio provincia di Ravenna ed Emilia-Romagna -. Come sarà l’andamento del mercato immobiliare nei prossimi anni? Domanda difficile, per la quale non c’è una risposta certa, ma cerchiamo di capire, con tutta la prudenza del caso, i principali fattori che lo influenzeranno, analizzando l’andamento dei prezzi, le preferenze della domanda, i nuovi requisiti legati alla sostenibilità ambientale e le innovazioni tecnologiche che promettono di cambiare il volto del settore. Per prima cosa, un segnale positivo: l’indice del clima di fiducia verso l’immobiliare è in costante aumento rispetto agli anni passati. Per quanto riguarda le tendenze dei prezzi, le previsioni sono per un aumento su base nazionale del 3 per cento, con un maggiore incremento nelle principali città che si attesterà tre il 5 e il 6 percento. Nelle città di provincia e soprattutto nelle aree rurali, i prezzi avranno incrementi molto ridotti. I giovani rappresentano una quota significativa del mercato immobiliare, in molti casi per l’acquisto della prima casa. Tuttavia, l’aumento dei prezzi delle abitazioni e l’incremento dei tassi di interesse sui mutui hanno reso più difficile l’accesso alla proprietà per questa fascia demografica, con conseguente ricerca di soluzioni in affitto, andando ad incrementare questo settore già in forte aumento. Le famiglie continuano a costituire una parte rilevante degli acquirenti immobiliari, con ricerca di abitazioni più spaziose e vicino ai servizi. L’interesse per immobili di qualità superiore e in aree ben servite rimane elevato. C’è anche la tendenza all’utilizzo delle seconde case, originariamente destinate ad uso turistico, come residenze principali. Fenomeno legato ai cambiamenti nelle modalità di lavoro e nello stile di vita. Il mercato immobiliare nei prossimi anni avrà ancora un trend positivo con una sensibile crescita dei prezzi e dei volumi di vendita. Sarà, però, un mercato con un utente più informato e attento, più selettivo nella scelta dell’immobile, che richiederà giustamente una professionalità a tutto tondo di noi agenti immobiliari». Guardando al prossimo anno, gli addetti ai lavori vedono «chiari motivi di ottimismo per i tassi d’interesse in diminuzione e per gli investimenti immobiliari in crescita: la solidità del mattone resta un pilastro, mentre i canoni di affitto continuano a garantire una buona redditività, particolarmente nel medio termine. Tuttavia – spiega Pierluigi Fabbri, presidente Fimaa Ravenna -, permangono alcune sfide in questo periodo di transizione: la scarsa offerta di qualità, soprattutto per immobili usati ma recenti, rappresenta uno dei principali ostacoli per soddisfare la domanda. Le normative europee, come la direttiva “case green”, fatto salvo modifiche legislative, richiederanno interventi di efficientamento energetico su larga scala entro il 2030, probabilmente ci sarà un impatto sul mercato e sui prezzi delle compravendite, tutto da vedere. In ogni caso, il 2025 si preannuncia come un anno positivo e promettente, grazie alla combinazione di trend favorevoli e adattamenti nelle famiglie per affrontare i cambiamenti». Total3 0 3 0 Forse può interessarti... Con l'attenuarsi delle precipitazioni iniziano le riaperture in Provincia Il personale sui treni prova le videocamere sulla divisa per ridurre le aggressioni Allerta meteo arancione per le temperature estreme fino alla mezzanotte di mercoledì Seguici su Telegram e resta aggiornato