I dettagli delle operazioni ritenute irregolari dagli investigatori che hanno eseguito un sequestro preventivo su fabbricati e terreni del valore di 20 milioni di euro per evitare che la liquidazione della società danneggiasse i creditori
La guardia di finanza, che ha condotto le indagini partendo da una segnalazione dall’interno della società, ha di recente eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso in via d’urgenza dalla procura, poi convalidato dal gip: assett patrimoniali (67 fabbricati e 29 terreni) per un valore complessivo stimato in circa 20 milioni di euro. Gli immobili si trovano per la maggior parte a Lugo, il resto sono nella Bassa Romagna e qualcuno in provincia di Ferrara. Il sequestro preventivo è stato richiesto nel timore che il patrimonio della Lugo Immobiliare venisse ulteriormente impoverito a discapito dei creditori.
La prima operazione sotto la lente degli investigatori della polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle è riferita al bilancio dell’esercizio 2014. La partecipazione in una società viene iscritta per un valore di 5 milioni di euro mentre l’anno prima era decisamente inferiore ma, secondo l’ipotesi accusatoria, nel frattempo nulla è accaduto per giustificare quell’incremento. La seconda prassi sotto indagine è invece riferita al periodo 2015-16 durante il quale diverse società ottengono incarico di consulenza o prestazioni di servizi da Lugo Immobiliare già in difficoltà economiche. Le verifiche dei Finanzieri avrebbero accertato che le diverse società erano in realtà riconducibili a uno dei consiglieri del cda e quindi il sospetto è che si sia trattato di una via per svuotare le risorse dell’azienda. Nel 2017 infine la decisione di liquidare e andare verso chiusura.