Sfregiato un altro monumento alla Resistenza: svastica e “saluti” al presidente Anpi

Dopo il sacrario di Camerlona, nel mirino dei vandali il complesso di Giò Pomodoro in città che ricorda l’eccidio del Ponte degli Allocchi con 12 persone impiccate e fucilate nel 1944. Artioli sul posto: «Odio crescente da gente che non sa nemmeno cosa è successo in quei giorni»

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Ivano Artioli

Il monumento alla Resistenza di Ravenna che sorge dove si consumò l’eccidio del Ponte degli Allocchi è stato sfregiato a colpi di vernice spray: simboli nazisti (una svastica e la scritta SS), insulti e un “Ciao Artioli” diretto quasi certamente a Ivano Artioli, presidenteprovinciale dell’Associazione nazionale partigiani (Anpi). L’episodio arriva a distanza di appena tre giorni da un caso simile accaduto al sacrario di Camerlona. Gli autori del nuovo atto vandalico avrebbero colpito nella notte tra il 20 e il 21 febbraio. Il Comune è già operativo per l’immediata pulizia dei marmi della statua firmata da Giò Pomodoro nel 1980 all’incrocio tra via Piave, via Mura di Porta Gaza e via Baldini.

IMG 5272A segnalare il caso è stata una dipendente comunale questa mattina, 21 febbraio, mentre andava al lavoro in municipio. Polizia municipale e Digos sono intervenuti sul posto per i rilievi fotografici. Si andrà ad acquisire le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza di alcune abitazioni vicine nella speranza che possano restituire elementi utili alle indagini per individuare i colpevoli. Livia Molducci, presidente del consiglio comunale, era a Camerlona a rendere omaggio al cippo dopo la ripulitura e stamani era a Ravenna: «Sembra tutto molto simile. Ieri sera sono passata tornando a casa e non c’era nulla».

Sul posto è voluto andare lo stesso Artioli di persona, colpito in maniera particolare quando ha visto il messaggio al suo indirizzo: «È la prima volta che trovo il mio nome in una situazione del genere. Però non credo volessero attaccare me in quanto persona ma piuttosto me in quanto presidente dell’Anpi, il mio nome è noto come esponente di un’associazione sociale, culturale e civica. È evidente la crescita dell’odio contro questa realtà. Hanno colpito un simbolo davvero della città in tema di Resistenza, ma sono convinto che dietro a questi gesti ci sia un gruppo ristretto di persone che magari non sanno nemmeno cosa rappresenta questo monumento».

IMG 5275E proprio Artioli, di fronte a quei danni, ricostruisce la storia dell’eccidio del Ponte degli Allocchi: «La strage è del 25 agosto 1944: dodici persone, non solo dalla città ma anche da altre parti della provincia, vennerdo impiccate e fucilate in questo punto fuori dalle mura della città, dove sorgeva appunto il ponte degli Allocchi. L’eccidio fu la risposta all’uccisione di uno squadrista noto con il soprannome di “Cattiveria”: una retata in città portò a un centinaio di arresti e si temeva una strage enorme, i tentativi di dialogo riuscirono a ridurre le vittime e alla fine furono uccisi solo quelli della parte più resistente». Tra le vittime figurano Natalina Vacchi, attivista antifascista nella ditta Telaiuta, il barbiere Michele Pascoli che fecava politica in negozio, l’intellettuale Mario Montanari.

Il sindaco Michele de Pascale, insieme al vice Eugenio Fusignani, ha chiesto al prefetto di convocare un tavolo urgente «per rispondere in maniera risoluta al gravissimo oltraggio al monumento, uno dei simboli più importanti della memoria dell’intera nostra comunità. Reagiremo con durezza e metteremo in campo tutte le azioni necessarie a individuare i responsabili e consegnarli alla giustizia. Le indagini sono in corso e le forze dell’ordine sono già in azione».

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