Scomparsa Matteucci (Cmc): cordoglio del mondo politico, economico e associativo

Parole di stima da Antonio Patuelli, Confindustria, Camera di Commercio, Regione, Cgil. L’Anpi ricorda il suo impegno di antifascista

Matteucci

Massimo Matteucci

Continuano ad arrivare messaggi di condoglianze per l‘improvvisa scomparsa di Massimo Matteucci, 65 anni e fino a pochi mesi fa presidente di Cmc, avvenuta nel giorno di Ferragosto per un improvviso malore mentre era in barca al largo di Marina di Ravenna. Alle dichiarazioni di amministratori locali presenti e passati e di Legacoop, si uniscono le parole del presidente della Regione Stefano Bonaccini: che ha dichiarato: «Con Massimo Matteucci se ne va una persona che ha rappresentato una figura di primissimo piano di imprenditore attento alle evoluzioni dei mercati e profondamente legato alla propria città. Una figura importante non solo per l’azienda che ha lo ha visto al timone per lunghi anni, ma per l’intero movimento della cooperazione, al quale ha saputo offrire impegno e competenza, nel solco dei valori cooperativi più veri. Alla famiglia un sincero sentimento di cordoglio». Anche Andrea Corsini, ravennate, assessore regionale al turismo, ha espresso il proprio cordoglio: «Matteucci – ha detto Corsini – è stato una figura chiave per il nostro sistema economico, non solo ravennate. Ha saputo traghettare una grande azienda, la Cmc, attraverso congiunture economiche anche complesse, e lo ha fatto rilanciando con successo questa grande impresa su mercati internazionali, dimostrando capacità imprenditoriali non comuni, sempre nell’alveo dello spirito cooperativo e dell’amore per la propria città».

Ma attestazioni di stima arrivano anche dal mondo economico del territorio, a cominciare da Antonio Patuelli, Presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna spa, che ricorda commosso come Matteucci  «ha profondamente innovato la Cmc trasformandola in una grande e moderna impresa, sempre molto legata a Ravenna, che opera a livello internazionale e che cosi ha positivamente lavorato anche negli anni della crisi che ha colpito fortemente l’edilizia». Inoltre, il Presidente Patuelli dice che ricorderà Massimo Matteucci anche per le sensibilità umane, il metodo della ragione e il pragmatismo che lo caratterizzavano anche di fronte a problematiche complesse.». E di «figura di prima piano, capace di unire una visione internazionale dell’azienda con un profondo radicamento nel territorio» parlano presidenza e direzione di Confindustria Romagna che esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia e a tutto il Gruppo Cmc: «Per decenni è stato figura di primo piano della vita economica e sociale della città», si legge nella nota stampa.

Non poteva mancare la Camera di Commercio di Ravenna che lo ricorda come «esempio per il mondo della cooperazione per il suo impegno, serietà, dedizione e competenza che hanno portato Cmc tra i primi gruppi in ambito nazionale e internazionale». Natalino Gigante, presidente dell’Ente Camerale scrive: «La perdita di Massimo Matteucci lascia un vuoto non solo nel mondo cooperativo ma nell’economia e nella società ravennate. La sua esperienza e l’impulso che ha dato a Cmc, un’impresa importante nel panorama dell’economia italiana e internazionale, ha fatto registrate grandissimi successi imprenditoriali».

Di «figura storica del territorio» parla anche Costantino Ricci, segretario provinciale della Cgil che rammenta: «Ho conosciuto personalmente Massimo Matteucci e desidero oggi ricordare le sue grandi capacità sul lavoro unite a una profonda umanità e simpatia. L’intera sua esperienza in Cmc è stata contraddistinta dall’attaccamento alla cooperativa e ai valori del mondo cooperativo; anche nei momenti di difficoltà e dei sacrifici, seguiti dal successivo rilancio della Cmc, Matteucci si è contraddistinto per la serietà e per l’impegno dimostrandosi, nei confronti del sindacato, un interlocutore attento e sensibile alle problematiche del lavoro. Ha sempre tenuto rapporti costruttivi e improntati alla sincerità ed è stato un indiscusso artefice del successo della Cmc a livello internazionale».

Ma il cordoglio non arriva solo dal mondo politico ed economico. L’Anpi e l’Associazione Spinaroni manifestano profondo dolore. «Massimo è stato un sincero democratico di radici solide antifasciste; nella sua vita associativa ha messo e concretizzato i valori e i principi partigiani – scrivono in una nota Dover Roma (Associazione Spinaroni) e Ivano Artiol (Anpi Ravenna) -. A Massimo, e alla Cmc da lui guidata, molto si deve se oggi l’Associazione Spinaroni vive e ottiene importanti risultati nella cultura storica delle libertà resistenziali e civili; così come nella cultura del rispetto e della tutela della natura valliva e pinetale. Oggi la città, la cooperazione, l’antifascismo sono di certo più povere con la perdita di Massimo, ma l’Anpi e l’Associazione Spinaroni continueranno ad impegnarsi rafforzandosi anche in suo nome e guardando, in primis, alle nuove generazioni in crescita che stanno formando la propria sovranità, come lui stesso aveva auspicato fin dai nostri primi incontri».

Anche L’associazione Marinando Ravenna Onlus nella persona del presidente Sante Ghirardi lo ricorda parlando di una «persona impegnata anche nel mondo del sociale a Ravenna, non perdeva occasione di essere presente agli eventi organizzati dalla nostra associazione che opera sulle varie disabilità con l’utilizzo della barca a vela. Lo vogliamo ricordare con il sorriso e la gioia che manifestava nel condividere la sua passione del mare e la sua barca con chi era meno fortunato, per la sua disponibilità e collaborazione, voglio ricordare che l’evento “Tuttinbarcabili 2017” è stato possibile realizzarlo in darsena di città proprio grazie alla collaborazione della Cmc».

Particolarmente commosse le parole del consigliere comunale, giovane dirigente di Legacoop e oggi vicepresidente di Federcoop, Rudy Gatta in uno status su facebook in cui si legge: «Ti saluto come si saluta un Maestro, un cooperatore, un dirigente che ha saputo dare l’esempio alle nuove generazioni, con autorevolezza e semplicità. Ti saluto come si saluta un romagnolo, amante della nostra cultura e delle nostre tradizioni: dei pregi e dei difetti di noi “ravegnani”, palustri e bizantini. Ti saluto come si saluta un Amico».

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