Non era un dito umano quello ritrovato in un involtino primavera nel Lughese

Il verdetto delle analisi disposte dalla procura: carne di maiale

Dito Involtino

Il “reperto” immortalato in una foto poi postata sui social

Non era un dito umano, quello ritrovato lo scorso novembre in un involtino primavera surgelato, acquistato in un supermercato di Imola e poi consumato a casa propria da una donna residente nel Lughese.

Come rivelato ieri (7 aprile) dai quotidiani locali, le analisi disposte dalla procura di Ravenna hanno appurato che si trattava di carne di maiale. L’unghia che l’aveva fatto sembrare una falange di un dito umano, probabilmente lo zoccolo di un suino.

Il caso aveva creato grande scalpore nel Lughese, con la notizia diventata virale un po’ ovunque sui social.

Il ritrovamento aveva fatto partire una denuncia, con la famiglia che ora al Corriere Romagna in edicola oggi dichiara che si sarebbe trovato un accordo tra le parti.

L’involtino era stato messo in commercio da una ditta spagnola, con sede a Barcellona.

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