Indagini su sversamento in un fosso. Il Comune: «Gesto tra criminale e deficiente»

Si attendono ancora le analisi sulla caratterizzazione della sostanza sparsa per decine di metri in uno scolo fra poderi. L’amministrazione comunale assicura: «Stiamo facendo quello che serve per trovare i responsabili ma no a processi mediatici sui social»

264482537 1334448390313160 7702681973213480683 N«Il danno ambientale è oggetto di indagini, sia per chiarire la natura dello sversamento, sia i possibili responsabili. Ma poiché gli eventi hanno ancora diversi aspetti da chiarire e un iter aperto, non è il caso di alimentare processi mediatici sui social di cui è difficile prevedere gli effetti». Così il Comune di Bagnara di Romagna, in un lungo post pubblicato su Facebook il 5 dicembre, prova a fare chiarezza sulla vicenda di uno sversamento in un fosso nelle campagne locali nelle scorse settimane. Le dichiarazioni della pubblica amministrazione hanno l’intento di sgombrare il campo da alcuni dubbi circolati nell’ultimo periodo: «La pubblicazione o meno di informazioni con post pubblico su Facebook non è il criterio base per giudicare se si voglia tenere nascosta o pubblica un’informazione, chiarirla o meno e soprattutto non significa che non si stia facendo qualcosa al riguardo, anzi».

Alcune settimane fa, un cittadino ha informato Arpa di un possibile danno ambientale. Un ignoto aveva sversato per alcune decine di metri, in un fossetto di confine interno a poderi, lontani dalla pubblica strada, diversi litri di una sostanza nera e oleosa, di cui ancora non è stata fornita la caratterizzazione. I proprietari dei lotti si sono dichiarati non responsabili e dichiarano di non aver visto nulla, essendo questi poderi lontani dalla loro abitazioni. Anche altri vicini non hanno dichiarazioni significative.

L’area, come previsto per legge, è stata messa in sicurezza per evitare che le eventuali piogge potessero peggiorare la situazione, in attesa di verificare l’iter successivo. Il Comune ha fatto denuncia contro ignoti alla locale stazione dei carabinieri e si è data informazione ai gruppi consigliari.

«Le prossime settimane – si legge nel post – saranno determinanti per capire se, nostro malgrado, dovremo occuparci del pagamento della bonifica, poiché chiaramente, anche alla luce di casi da noi conosciuti anche nei Comuni limitrofi e da verifiche fatte, la possibilità che finisca per doversene occupare il pubblico è molto alta. Tuttavia non abbiamo ancora pagato nulla e stiamo, responsabilmente, cercando di capire se vi siano ovviamente soluzioni diverse. Per poter garantire la bonifica, che non potrà tardare, abbiamo dunque, in consiglio comunale, operato una variazione di bilancio, spiegando che è legata all’opportunità di mettere da parte la cifra potenzialmente necessaria, fino a 30mila euro. Non sono ancora stati spesi, con l’obiettivo di trovare prima tutte le altre possibili strade».

Sdegno e rabbia nel messaggio del Comune: «Per risparmiare qualche centinaia di euro, un privato con atteggiamento fra il criminale e il deficiente, ha causato un danno alla comunità. Le indagini non sono però di nostra competenza, abbiamo fornito tutte le indicazioni in nostro possesso alle forze dell’ordine, perché condividiamo certamente l’idea che dovrebbe pagare il responsabile e non la comunità con soldi che erano destinati diversamente, e auspichiamo chiaramente che questa fase possa dare frutti con prove tangibili».

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