Raffaella Angelini (Ausl): «I medici non sono dei kamikaze: il vaccino è sicuro»

Parla la direttrice dell’Igiene Pubblica: «Così il prossimo Natale potremo tornare alla normalità»

Angelini Vaccinazioni

Raffaella Angelin (al centro) nel corso di uno dei suoi sopralluoghi al Pala De André

«I medici non sono dei kamikaze. Io non vedevo l’ora di vaccinarmi e ora sto coordinando la campagna. E ci sono tanti altri medici che dopo essersi vaccinati hanno dato volontariamente disponibilità a venire a dare una mano per vaccinare. Si vaccinano e si prendono la responsabilità di vaccinare, senza che nessuno li abbia obbligati, ma riconoscendo l’importanza di questo evento».

La migliore risposta ai movimenti No Vax è quella di Raffaella Angelini, direttrice della Sanità pubblica dell’Ausl Romagna.
«Al Pala De André si lavora 10 ore al giorno, a testa bassa. Difficile adesso parlare di percentuale di adesione del mondo della sanità, lo capiremo alla fine della prima fase, incrociando i numeri. di certo sta procedendo tutto bene, come da programmi: una situazione impensabile comunque fino a poche settimane fa».
Un dispiegamento di forze notevole che dovrà essere accompagnato da nuove assunzioni (grazie al “bando Arcuri”) in vista dell’apertura della vaccinazione al resto della popolazione, in primis gli ultraottantenni, a partire da marzo.

«Forse anche fine febbraio», dice Angelini, che sposa poi le previsioni di Fauci, l’immunologo americano finito nel mirino di Trump: «Dal punto di vista scientifico non possiamo pensare di raggiungere l’immunità di gregge quest’anno, considerando anche il fatto che al momento non è possibile vaccinare i minori di 16 anni. Ma credo, come aveva previsto Fauci, che sia un obiettivo alla nostra portata quello di tornare alla normalità per il prossimo Natale. Ma per far questo servono vaccini più “maneggevoli” rispetto a quello attuale della Pfizer (recentemente sono arrivati i sieri di Moderna e si spera in una rapida autorizzazione di AstraZeneca, ndr) e serve che le persone mantengano nel frattempo i comportamenti corretti».

Come tranquillizzare, in vista dell’apertura della vaccinazione di massa, i più dubbiosi? «È un vaccino sicuro – ribadisce Angelini –, il fatto che sia stato realizzato rapidamente è semplicemente dovuto al fatto che c’era una base forte, dal punto di vista tecnico, già utilizzata per certe terapie di cura del cancro, oltre a risorse pubbliche e private mai viste, con le ditte che a loro volta ci hanno investito tantissimo, con un numero enorme di volontari. È stato così possibile accelerare tutti i passaggi, ma senza usare la procedura d’emergenza (come ha invece fatto il Regno Unito per AstraZeneca, ndr), per un vaccino che è così equiparabile a vaccini autorizzati dopo tre anni, anche per quanto riguarda le controindicazioni, che sono praticamente le stesse di tutti, principalmente gravi reazioni allergiche. Lo voglio ribadire, sono stati fatti tutti gli approfondimenti richiesti e si tratta di un vaccino sicuro, che non può neppure provocare la malattia, perché contiene semplicemente una molecola (il cosiddetto Rna messaggero, di cui si parla sempre nel box della pagina a fianco, ndr) che produce una proteina che stimola la risposta immunitaria».

E chi ha paura di possibili effetti indesiderati sul lungo periodo? «Dovrebbe aver paura per qualsiasi antibiotico, allora. Il punto è che queste preoccupazioni accompagnano i vaccini da quando sono stati inventati. E probabilmente si tratta di un meccanismo psicologico legato al fatto che non si sta curando una malattia, ma cercando di prevenirla. Ma se noi calcoliamo oggi la circolazione del virus e la probabilità che ognuno ha di ammalarsi dobbiamo essere consapevoli della responsabilità sociale che noi tutti abbiamo. Questo virus deve essere fermato. E ci sono solo due strumenti: la vaccinazione e i comportamenti corretti».

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