Il violento temporale sulla provincia di Ravenna nella tarda mattinata di oggi, 13 luglio, ha lasciato danni. In alcuni punti si sono registrate forti raffiche di vento e grandine. La zona sud del comune di Ravenna e l’area cervese hanno avuto diversi alberi abbattuti, soprattutto pini. Il Comune di Cervia ne conta circa 60. Nelle campagne faentine invece è stata la grandine a danneggiare le coltivazioni.
I pini sono caduti nelle pinete, ma anche su alcune arterie, bloccando temporaneamente la viabilità. Le piante abbattute, escluse le pinete, sono circa sessanta di grosse dimensioni, si valuterà successivamente i danni sulle aree pinetali di Milano Marittima alle quali per precauzione è stato vietato l’accesso. La protezione civile e i vigili del fuoco sono già operativi e stanno lavorando per liberare le strade. Numerose le squadre giunte rapidamente da tutta la Romagna. Si sta procedendo per priorità, entro la giornata di domani la situazione tornerà alla normalità.
La grandinata, breve ma intensa, ha interessato intere aree della bassa faentina, Reda, Basiago, San Giovannino, per poi coinvolgere la collina, con danni ingenti già segnalati su frutteti e campi di grano e mais a Marzeno, Sarna e su fino a Brisighella. Alberi caduti tra le ferite delle frane sono segnalati tra le vallate di Casola Valsenio e Riolo Terme. Grandinata, con chicchi di medio-piccola dimensione, anche sulle campagne tra San Pietro in Vincoli e Gambellara.
Coldiretti Ravenna invita gli agricoltori a segnalare al più presto i danni subiti, di modo tale da poter mettere in moto tutte le procedure di sostegno e ristoro possibili atte a compensare le eventuali perdite economiche e fondiarie subite. «La portata dell’evento sarà valutabile solo nei prossimi giorni, ma alcuni danni sono già ravvisabili ad occhio nudo, peraltro su colture già stremate dalle gelate tardive di aprile e dagli eventi alluvionali di maggio».
La grandine – spiega la Coldiretti – colpisce i frutti in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione. «Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti – si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio con danni che lo scorso anno hanno raggiunto la cifra record di oltre mezzo miliardo di euro solo nelle aziende assicurate secondo l’Asnacodi».