Antichi arredi urbani: alla scoperta dei sarcofagi ravennati

Domenica 10 marzo (ore 15) passeggiata in centro storico con lo studioso Massimiliano David, organizzata dall’associazione Nuovi Scariolanti

San Vitale Est Sarcofago

Sarcofago nel giardino della basilica di San Vitale (Wikimedia commons)

“La morte ti fa bella! I sarcofagi come arredo urbano a Ravenna” è il curioso titolo di una visita guidata in programma domenica 10 marzo, con partenza alle ore 15 e ritrovo in via Mazzini, di fronte alla chiesa di Sant’Agata Maggiore. Si tratta di nuovo incontro, promosso dall’associazione culturale Nuovi Scariolanti, alla scoperta della storia e delle bellezze della città con la guida d’eccezione di Massimiliano David, professore di archeologia tardoantica.
Durante la passeggiata nel centro storico (che comprende i giardini di San Vitale, Galla Placidia, la chiesa di San Francesco e il quadrarco di Braccioforte), lo sudioso racconterà la storia del riuso dei sarcofagi antichi come decoro di vie e ed edifici di Ravenna.

«L’attuale immagine di Ravenna, sfigurata solo parzialmente nel Secondo Dopoguerra – si legge in una nota introduttiva all’evento – si è determinata in larga parte nella prima metà del Novecento. In questo processo ebbero una posizione di primo piano, prima ancora degli urbanisti e degli architetti, archeologi e storici dell’arte come Corrado Ricci e Giuseppe Gerola.
La carriera di Gerola si svolse sotto l’ala protettrice di Ricci, l’uomo che era riuscito ad improntare di sé tutta la fase aurorale della vita degli organi di tutela dei beni culturali nello Stato unitario.
Nel periodo di attività di Giuseppe Gerola a Ravenna (durato quasi un decennio dal 1910 al 1919) furono condotte importantissime indagini archeologiche come quella svolta davanti alla facciata di S. Agata maggiore che fruttò il rinvenimento di una straordinaria serie di monumenti funerari tardoantichi. Il Gerola si occupò anche del trasferimento delle opere conservate prima nella chiesa di S. Romualdo alla nuova sede del Museo nazionale nei chiostri del monastero di San Vitale.
L’idea di Ravenna concepita prima da Corrado Ricci e poi da Gerola era quella di una città “neobizantina” (che oggi potremmo dire neo-tardoantica), severa di mattoni bruni e rossi (mai intonacati) senza “superfetazioni”. Il riarredo urbano del centro storico si servì in modo strumentale soprattutto dei sarcofagi, che, in una girandola di destinazioni diverse, vennero distribuiti qua e là come elementi focali di una scenografia e trasformati in veri protagonisti di un museo all’aperto, in un grandioso sforzo di regressione all’età d’oro di Ravenna.
Così dalla sede di S. Romualdo il sarcofago di Isacio fu collocato all’interno della chiesa di S. Vitale, il sarcofago dei Traversari sotto il Quadrarco di Braccioforte e il sarcofago degli agnelli nel prato di S. Vitale».

Il contributo di partecipazione alla visita guidata è di 8 euro, iscrizione all’associazione compresa (5 euro per i già associati).
Info prenotazioni (Angela) 338 62 37361 – assiociazionenuviscariolanti@gmail.com

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