Lo straordinario spettacolo (in arrivo a Ravenna) della Martha Graham Dance Company

Firenze, 12 giugno 2019, Teatro della Pergola

Ekstasis

Un momento da Ekstasis

«Sono fiera di presentare il lavoro di una compagnia che ha 93 anni»: a rompere il silenzio, con misurato orgoglio davanti al sipario ancora chiuso del Teatro della Pergola, è un’austera e bellissima Janet Eilber, direttrice artistica della Martha Graham Dance Company, la più longeva formazione della storia della danza.

Un monumento vivente alla rivoluzionaria danzatrice che stravolse i canoni della coreutica del Novecento e – lo diciamo subito – protagonista di uno spettacolo di qualità straordinaria, in programma il 17 giugno anche al Pala De André, nell’ambito del Ravenna Festival.

A partire dalla riproposizione dell’iconico Errand into the maze del 1947, magistralmente interpretato dalla prima ballerina Xin Ying. Minuta, leggera e di una grazia ipnotica, Arianna/Xin sostituisce Teseo sfidando il Minotauro/bestia interiore – ovvero la paura – mostrando un’impeccabile assimilazione della lezione contract and release e allo stesso tempo una cifra estremamente originale nel restituirla. Un’interpretazione indimenticabile per magnetismo e carisma.

Interessante e credibile la ricostruzione di Ekstasis (1933) realizzata per mano di Virginie Mécène sulla base di immagini storiche e documenti relativi all’assolo originale firmato da Graham. Il lavoro, che in origine rappresentò una svolta nella qualità del movimento studiata dall’artista, grazie alla scoperta casuale di una nuova spinta pelvica, oggi appare come la messa in movimento di una sorta di manierismo tribale, con il corpo che sonda tensioni al limite della torsione naturali di busto e bacino, ricreando figure di linee e di curve e un’eleganza minimalista che dal “molto” riconduce sempre all’essenziale.

La Sagra della primavera di Pina Bausch rivendica qualche suggestione nel nuovo Deo (2019), un lavoro firmato da Maxine Doyle e Bobbi Jene Smith sulle musiche di Lesley Flanigan. Sarà per il tema della paura della morte affrontato attraverso una gestualità a tratti spezzata e quasi compulsiva, questa coreografia nell’alludere a Demetra e alla figlia Persefone rapita negli Inferi per sei mesi l’anno, restituisce tanto del registro emozionale vicino al Tanztheater bauschiano, sia nella rievocazione di un sacrificio necessario, sia nella incarnazione di un particolare sentire collettivo che unisce-divide gli individui davanti all’angoscia.

Lamentation variation fa parte dei lavori nuovi: realizzato nel 2007 per commemorare i tragici avvenimenti dell’11 settembre, si apre con il video dello storico Lamentation del 1930 da cui tre coreografi (Pagarlava, Paul e Keigwin) traggono differenti matrici di sviluppo per le rispettive coreografie. Tre lavori che colpiscono nel segno, restituendo un comune e struggente senso dell’assenza, una connessione tra affetti tragicamente spezzata.

Degna chiosa dello spettacolo è Diversion of Angels (1948), un inno all’amore nelle età diverse della vita, quell’amore che ha segnato l’esistenza stessa di Graham attraverso pene e travagli, qui prende forma in colore e movimento partendo da una pennellata che la danzatrice notò in un quadro di Kandinskij. Un dettaglio che Janet Eilber, sorridendo dietro la sua montatura nera, ricorda per congedare lo spettacolo: «E ora, anche voi potrete andare in cerca di quella particolare striscia di rosso…».

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