Vie dell’Amicizia, il Ravenna Festival a Paestum: Muti dirige al parco archeologico

Il progetto che visita luoghi simbolo della storia antica e contemporanea quest’anno è dedicato alla Siria, legata al sito campano da Palmira. Il 5 luglio la Cherubini suona l’Eroica di Beethoven (su Rai 1 il 23 luglio)

Muti DoganSilvia Lelli 03072020 07379Palmira e Paestum, l’una “sposa del deserto”, l’altra colonia greca dedicata a Poseidone: unite dal comune passato romano, dal riconoscimento Unesco, dal più recente gemellaggio e, domenica 5 luglio, dal concerto diretto da Riccardo Muti. Il Ravenna Festival è al Parco Archeologico per la seconda tappa, dopo il concerto a Ravenna di venerdì, delle Vie dell’Amicizia, il progetto che dal 1997 visita luoghi simbolo della storia antica e contemporanea.

L’Eroica di Beethoven per unire musicisti italiani e siriani, dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e della Syrian Expat Philharmonic Orchestra; sullo stesso palcoscenico anche la cantante Aynur Doğan e l’artista Zehra Doğan, entrambe di origine curda. Il concerto è dedicato alla memoria dell’attivista civile Hevrin Khalaf (1984-2019) e dell’archeologo Khaled al-Asaad (1932-2015), vittime dell’Isis.

L’appuntamento – sostenuto dalla Regione Campania con la Camera di Commercio di Salerno, in collaborazione con il Comune di Capaccio, il Parco Archeologico di Paestum e Velia, organizzato in collaborazione con Scabec, società della Regione Campania per i Beni Culturali – sarà trasmesso su Rai Uno il 23 luglio alle 23.15.

VieAmiciziaSilvia Lelli 03072020 9894«Arriviamo da Ravenna proseguendo il cammino dei viaggi dell’Amicizia – spiega Riccardo Muti – iniziato tanti anni fa in una Sarajevo martoriata dalle bombe con l’esecuzione dell’Eroica di Beethoven. E con l’Eroica di Beethoven siamo a Paestum, gemellata con Palmira; questo sottolinea il rapporto tra il nostro mondo e il mondo siriano e il sentimento di fratellanza nei confronti di una terra che visitammo già molti anni fa e dove ebbi l’occasione di lavorare con giovani musicisti siriani. Siamo fieri di aver incorporato nell’Orchestra Cherubini alcuni musicisti che provengono dalla Filarmonica Siriana Espatriata e che si uniranno a noi secondo un criterio che il Festival di Ravenna ha sempre osservato, quello di invitare i musicisti di ogni luogo che visitiamo a unirsi alle nostre forze musicali, che sono forze giovanili e quindi una speranza per un futuro migliore e un futuro di pace».

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