Al mercato coperto di Ravenna una Divina Commedia da record

Il Gruppo Spadoni ospita l’artista Enrico Mazzone e l’atelier della sua maxi opera su Dante: 97 metri di disegni, 3 quintali di carta, 5 anni di lavoro

Enrico Mazzone E Giacomo Costantini

Se per Boccaccio la Commedia è “Divina”– epiteto che si è rivelato decisamente fortunato –, quale aggettivo si potrebbe scegliere per indicare il disegno del capolavoro dantesco realizzato da Enrico Mazzone, su un rotolo di carta lungo 97 metri per 4 di larghezza? Forse “incredibile”, per l’impegno fisico e intellettuale richiesti? O “straordinario”?

Presto potrete deciderlo da voi, ascoltando le vostre emozioni e sensibilità personali, perché la rappresentazione più lunga della Commedia sinora mai realizzata sarà esposta per la prima volta in Italia proprio a Ravenna: da venerdì 17 luglio infatti, nel piano superiore del Mercato Coperto, l’artista Mazzone si è rimesso a lavorare sull’opera che lo vede impegnato da 5 anni, con l’intento di terminare gli ultimi 27 metri proprio nella città in cui Dante terminò la terza cantica e il suo peregrinare.

Torinese di origine, diplomato all’Accademia di Belle Arti della città natia, Enrico Mazzone inizia nel 2015 a Rauma, in Finlandia, quello che è non solo un processo creativo ma anche un viaggio con Dante. Proprio come in un “percorso iniziatico”, ci sono state difficoltà da affrontare alle quali di recente si è aggiunta l’epidemia di Covid-19, che ha ritardato di qualche mese l’arrivo in Italia dell’artista e del suo lavoro, posticipandolo a fine aprile.

Dopo un ulteriore spostamento dei 300 kg di carta, reso possibile grazie all’intervento di Beatrice Bassi – amministratrice delegata di MC, società del Gruppo Spadoni che si occupa della gestione del Mercato –, il disegno è giunto finalmente a Ravenna nella giornata di martedì 14 luglio, e con grande gioia Enrico ne ha potuta srotolare una parte per rimettersi all’opera.

Il sostegno materiale del Gruppo Spadoni è in questa fase conclusiva fondamentale: nei prossimi mesi infatti, Mazzone si dividerà tra Casa Spadoni a Faenza, diventata per l’occasione una sorta di residenza d’artista, e il suo “laboratorio” a portata di tutti nel cuore della città, il Mercato Coperto, che in vista del Centenario Dantesco si trasforma anche in atelier. Le modalità di accesso all’ambiente, al fine di garantire una fruizione dell’opera in tutta sicurezza, sono ancora in via di definizione.

Intanto è previsto un primo incontro “ravvicinato” con Mazzone e la sua opera in calendario martedì 20 luglio, organizzato in collaborazione con l’Atelier delle Arti di Bertinoro e la rivista “ClanDestino”. Dalle 11.30 si svolgerà un incontro, aperto al pubblico,dal titolo “La poesia contemporanea e il disegno incontrano Dante”. Interverranno, oltre all’artista, Davide Rondoni, Gianfranco Lauretano e Nevio Spadoni.

La raffigurazione, meticolosamente realizzata attraverso la tecnica del puntinismo  e  – ad oggi – più di 6.000 matite, sta suscitando intorno a sé un crescente interesse mediatico, fra cui quello del critico d’arte Vittorio Sgarbi, al quale si va ad aggiungere un primo riconoscimento ufficiale: il Premio Internazionale “Giovani eccellenze” dell’Accademia di Lugano, che sarà conferito all’artista dal Presidente Unesco il prossimo 20 settembre, a Pescara.
Inoltre, si è rivelato poco dopo il suo arrivo a Ravenna anche l’interesse e l’apprezzamento dell’amministrazione comunale, con la visita all’atelier appena approntato al mercato coperto dell’assessore al turismo Giacomo Costantini.

Una volta terminato, il disegno avrà bisogno di un sostegno ad hoc su cui essere esposto in tutta la sua grandezza: qui entra in scena l’architetto Mauricio Cardenas, fondatore nel 2004 dello Studio Cardenas Progettazione Consapevole di Milano, che creerà una struttura modulare interamente realizzata in canne di bambù italiano – circa 560 –, di facile e veloce assemblaggio, quindi leggera, naturale e rispettosa dell’ambiente e dell’opera dell’artista. Cardenas ha conosciuto Enrico durante un’intervista, rimanendo piacevolmente colpito dalla sua persona e dal modo con cui ha deciso di omaggiare Dante: «L’immagine che mi è venuta in mente è quella di un artista del passato, un artigiano, alla cui fatica fisica si contrappone ed è direttamente proporzionale l’energia intellettuale e creativa» precisa Mauricio, concludendo: «Non ho avuto dubbi sulla potenzialità della nostra collaborazione».

 

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