Dopo lo stop per la pandemia ritornano i laboratori della non-scuola

Il progetto compie 30 anni. L’ideatore Marco Martinelli: «Con questi adolescenti costruiamo insieme eventi scenici sorprendenti»

Non ScuolaLa non-scuola, esperienza di laboratorio teatrale rivolta agli adolescenti e promossa dal Teatro delle Albe di Ravenna, compie 30 anni e riparte dopo due anni di sospensione a causa della pandemia. Da mercoledì 16 marzo a venerdì 8 aprile, al teatro Rasi di Ravenna, sarà possibile assistere agli spettacoli preparati dai ragazzi (a questo link il programma completo).

A Ravenna la non-scuola coinvolge ogni anno circa 300 ragazzi più gli insegnanti, nonostante le difficoltà economiche e organizzative incontrate dagli istituti. Nel 95% dei casi questi laboratori sono guidati da ragazzi che sono cresciuti proprio nella non-scuola e che ora vogliono provare a fare del teatro la propria vita. Quest’anno, inoltre, si sta pensando a un percorso di riflessione teorica dedicato alle guide e aperto alla città, che indaghi questioni pedagogiche e racconti possibili pratiche nella relazione con l’altro, che è l’adolescente.

«La non-scuola – si legge in un comunicato stampa è un laboratorio di teatro nel quale scompaiono i metodi accademici e dove l’idea stessa di uno scambio di emozioni tra pari è già in sé uno spettacolo. La creazione di “coro” contiene diverse funzioni dell’identità di Ravenna Teatro: riguarda le modalità compositive della poetica scenica, dove la moltitudine si rivela coro; la creazione di pubblico e la crescita culturale; l’accesso facilitato all’arte teatrale».

«Le facce dei trecento adolescenti – racconta il fondatore Marco Martinelli – che a Ravenna partecipano ai laboratori nelle scuole medie superiori, dai licei agli istituti tecnici, le conosco tutte. Fanno parte della mia vita di regista, di direttore artistico, di scrittore, così come le facce di tanti ateniesi erano parte viva dell’immaginario e della scrittura di Aristofane. Con questi adolescenti costruiamo insieme eventi scenici sorprendenti: le oscenità della commedia antica o i lirismi di Shakespeare rivivono sulla bocca dei quindicenni come lezioni di nuovo teatro».

Questa esperienza è nata inizialmente negli istituti superiori della città di Ravenna, per poi arrivare in diverse parti del mondo. Continua tuttora a diffondersi: da Milano alla Sicilia e alla Sardegna, a Scampia e Napoli, Lecce, Matera, Roma, Vicenza, Lido Adriano e Santarcangelo, dagli Stati Uniti alla Francia, dal Senegal al Brasile e al Kenya.

«Un’esperienza che per tantissimi – afferma Fabio Sbaraglia, assessore alla Cultura del Comune di Ravenna – ha significato il primo e decisivo incontro con il teatro e che ogni anno coinvolge nuovi protagonisti innescando percorsi creativi e di partecipazione assolutamente straordinari. Un ringraziamento particolare, oltre a Ravenna Teatro, va a tutte le insegnanti e gli insegnanti che anche quest’anno hanno deciso di accompagnare il progetto con impegno e passione».

Anche quest’anno, come nel 2017 in occasione di Inferno, Ravenna Teatro proporrà a tutti i partecipanti della non-scuola di partecipare anche a Paradiso, spettacolo che sarà in scena nel programma di Ravenna Festival della prossima estate.

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