I delitti a sfondo politico che sconvolsero Ravenna nel dopoguerra

Alla biblioteca Oriani, il 19 marzo, presentazione del libro “Nessuna verità” di Cesare Albertano, ricordando Nino Carnoli

COP Nessuna Verita.inddNella Ravenna del secondo dopoguerra, già alle prese con la ricostruzione materiale e civile, la città è sconvolta da alcuni fatti di sangue, dai cui rivoli sembra riemergere il recente passato di conflitti bellici, ideologici e sociali, tanto intricati quanto ambigui. Molti sospetti, indizi, implicazioni e anche colpevoli, ma nessuna “limpida” verità.  Di questo si parla, sabato 19 marzo, alle ore 17.30, alla Sala Spadolini della Biblioteca Oriani di Ravenna, in occasione della presentazione del libro di Cesare Albertano e Saturno Carnoli intitolato – per l’appunto – Nessuna verità. Crimini e sangue a Ravenna nel secondo dopoguerra (Il Ponte Vecchio, 2022).

Si tratta di un romanzo storico ambientato nella Ravenna appena uscita dalla dittatura e dal conflitto mondiale, funestata da una serie di delitti a sfondo politico: il più celebre quello dell’attivista repubblicano Marino Pascoli, nel contesto, particolarmente caldo in Emilia-Romagna, che uno storico ha definito “la lunga liberazione”. Pur nella dimensione narrativa, il racconto, che vede protagonista il commissario di P.S. Giacomo Rieser, si basa su una ricostruzione puntualmente documentata delle vicende, centrata su fonti archivistiche e sulla stampa dell’epoca.

La narrazione mette a fuco quattro omicidi, realmente accaduti tra il 1946 e il 1951, concatenati tra loro da questo commissario di polizia sotto copertura (il personaggio di finzione), quasi a dimostrare la presenza di una linea di sangue che i tribunali dell’epoca neanche sfiorarono ma, a distanza di oltre settant’anni, alquanto verosimile. Emerge una struttura a labirinto, interpretata da personaggi veri che vissero un’epoca difficile, costretti a muoversi in scenari storici più ampi e più complessi di loro, attraversati ancora dall’onda lunga della violenza bellica e resistenziale che stentava a rientrare nei ranghi.
I primi due omicidi restarono impuniti, con assassini e mandanti nascosti nell’ombra, gli ultimi due ebbero risvolti processuali e colpevoli conclamati che sembrano, a distanza di tanti anni, più delle vittime predestinate ad un sacrificio voluto da altri che dei criminali consapevoli. Un bel groviglio che gli autori hanno cercato di raccontare pur sapendo che quando si cerca la “verità” al massimo la si sfiora e che il percorso di faticoso avvicinamento alla realtà dei fatti si realizza nel formulare delle domande più ancora che nel fornire delle risposte.

L’iniziativa sarà anche un modo per ricordare la figura del poliedrico intellettuale ravennate Saturno “Nino” Carnoli a due anni dalla scomparsa, avvenuta il 26 marzo 2020 nel pieno della prima emergenza Covid-19.
Il coautore Cesare Albertano, già docente di storia e collaboratore di lunga data di Carnoli, ne discuterà con il direttore della Fondazione Oriani Alessandro Luparini, autore della introduzione al volume.

 

 

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