Nino e l’arte dei bambini

Riceviamo e pubblichiamo questa testimonianza di Mariella Busi De Logu dedicata a Saturno Carnoli, scomparso lo scorso 27 marzo

Ritratto Nino ProfiloIn provincia a volte accade che per incontrare una persona eccezionale – di rara sensibilità e intelligenza – possano trascorrere trent’anni; tale è il tempo che ho impiegato per conoscere Saturno Carnoli.

Marcello Landi ci ha chiesto di fare parte dell’Associazione culturale DisOrdine, e per questa via è nata le mia amicizia con Nino e la sua compagna Elisabetta. Ci siamo poi chiesti “perché solo ora?” Forse ci siamo conosciuti troppo tardi e per questa ragione con Nino non vi è mai stato un confronto-scontro. Solo condivisione.

Il terrazzo del mio studio, sempre pronto ad accogliere amiche e amici disordinati, ha compiuto un altro miracolo.

Sono state notti di luna piena. Serate a volte perfette, dove condividevamo cene e progetti, che spesso siamo riusciti a realizzare.

Ecco. In questo mondo tutto capovolto sono felice di avere condiviso con Elisabetta, Nino e gli altri amici, serate dove alla nostra tavola sedevano grazia e bellezza. Perché è questo che chiedeva e chiede Nino. Il suo era ed è un richiamo per riportare Ravenna alla sua millenaria vocazione, che risiede, superiore alla nostra precarietà, all’interno delle basiliche

Non passato, ma memoria, presenza dalla quale ripartire.

Non solo mosaici, ma ad esempio, partendo da Corrado Ricci e dal suo libro L’arte dei bambini arrivare alle scuole primarie con un progetto che crea nei bambini di oggi “il senso del loro essere autori”. Operazione che ha visto Nino e Elisabetta impegnati perfino nella ricerca della marca migliore di pastelli e di album per acquarelli.

Da Saturno ho ricevuto doni come gentilezza squisita, riconoscimento reciproco e un’ironia che ha rallegrato la mia vita.

Per non lasciarlo andare via, amiche e amici del DisOrdine chiederemo e richiederemo agli amministratori ravennati la realizzazione dei suoi/nostri progetti. È l’unico modo che abbiamo a disposizione per divenire testimoni delle sue passioni civili per questa città apparentemente distratta dall’inutile e dal superfluo.

Ed è l’unico modo per onorare un tempo trascorso insieme che ha arricchito profondamente le nostre vite.

E infine, un infine che deve risuonare come un inizio, ecco le parole della poeta russa Marina Cvetaeva per la scomparsa del suo amico Rainer Maria Rilke

«..Sei proprio qui vicino, la fronte sulla mia spalla. Non sarai mai lontano… Sei il mio caro ragazzo adulto…».

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