L’ottima sintesi tra parola e pittura nella personale di Patrizia Novello

In mostra fino al 29 maggio alla galleria Mag di Ravenna una sintesi che raccoglie gli ultimi tre anni di lavoro dell’artista dal titolo “Tutto è come prima”

Patrizia Novello Opere

L’idea che l’arte concettuale sia fredda e distante svapora in un attimo davanti alle opere di Patrizia Novello (Milano 1978) ora in mostra al Mag di Ravenna in una personale dal titolo Tutto è come prima che raccoglie una sintesi degli ultimi tre anni di lavoro dell’artista.
Sono soprattutto le grandi tele a pittura con sovrimpresse alcune brevi affermazioni – qualche volta frasi di una sola parola come Buongiorno oppure We – a portare lo stigma della memoria con tutte le sue ineludibili conseguenze. In poche parole è il potere narrativo ed evocativo delle parole e delle pennellate a dare scacco matto ad un approccio solo razionale al lavoro, facendo crollare qualsiasi idea di trovarsi davanti ad un lavoro semplice o facile.

Ammirevole la scelta di parole o frasi – Will you were here – di grande efficacia narrativa che provengono da un passato prossimo o remoto e che non appartengono solo alla dimensione privata dell’artista: ogni persona che guarda può ritrovare dentro sé lo stesso nucleo emotivo che riaffiora a tratti accompagnato da frammenti di immagini, odori, particolari di un ambiente o di un volto. Chiunque può leggere attraverso il proprio alfabeto memoriale: per questo l’artista lascia aperte le porte dell’individualità e le pennellate nelle tele, spesso virate a colori tenui fra gamme di grigi e marroni, amplificano la possibilità di attingere a una vasta gamma di emozioni.
I colori incombono in Dov’eri tu, creando una nube che sovrasta le parole, inarcando un sopracciglio sulla domanda; in That day we met i colori si avvolgono verso un centro, tenendo stretto il diamante di quel giorno.

Patrizia Novello BUONGIORNO Ceramolle E Chine Collé Su Carta, 76x56cm, 2020Un’ottima sintesi fra parola e pittura che non si vedeva da tempo e che se riconosce le radici nella poesia visiva degli anni ’70, nelle scritte di Boetti, nei colori di Twombly, unisce le matrici e sfronda il lavoro dall’intento politico di quegli anni, dall’ironia, dall’individualità o da certi meccanicismi intellettuali.
Le stesse proprietà evocative ricompaiono nella serie delle incisioni di medie dimensioni in mostra. Messa a parte la capacità espressiva delle pennellate, è il carattere tipografico, la scelta della gradazione tonale dell’inchiostro della scritta e la definizione del bianco o del colore di contrasto con lo sfondo a corrispondere all’universo emozionale.
Novello è molto precisa nella esecuzione tecnica, una sorta di direttora d’orchestra che richiede esecuzioni perfette, dai risultati ammirevoli.

In mostra sono anche alcuni piccoli lavori basati su scale di colori che testimoniano il rispetto ossessivo verso gli strumenti: in queste opere si comprende meglio la radice del lavoro che guarda come si diceva all’arte concettuale nella versione di indagine sui limiti del linguaggio visivo.
A questi si aggiungono tre grandi lavori, già esposti l’anno scorso a Faenza nella mostra “Dante. Visioni del contemporaneo”, curata da Giovanni Gardini in collaborazione con Alessandra Carini e Marco Miccoli. Qui la potenza espressiva della preparazione pittorica diventa rarefatta, i colori si astraggono in linee o si condensano in leggeri disegni geometrici in contrappunto a brevi citazioni dai versi della Commedia. Novello riesce a evocare l’universo e a rispettare le altezze della poesia dantesca seguendo in parallelo un procedimento affine ai lavori più personali.
E vince una battaglia durissima.

Tutto è come prima, personale di Patrizia Novello. Aperta fino al 29 maggio. MAG – Magazeno Art Gallery (via Mazzini 35, Ravenna). Ingresso gratuito, venerdì e sabato dalle 15.30 alle 19.30, sabato e domenica dalle 10.30 alle 13.

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