Fine settimana con prime nazionali e spettacoli “visionari” a Polis Festival

Fra teatro Rasi, Socjale di Piangipane e Artificerie Almagià, fino a domenica 8 maggio, ecco gli spettacoli da non perdere, tutti da partecipare. Anche con incontri con gli artisti e …un piatto di cappelletti

Pascal Rambert 8 Ensemble

Una scena da “8 Ensemble” di Pascal Rambert (foto di Antoine Legond)

Prosegue a Ravenna Polis, il festival del teatro e della partecipazione, ideato e curato e organizzzato dalla compagnia ErosAntEros. Ecco il programma del fine settimana in conclusione della rassegna internazionale di teatro contemporaneo.

Venerdì 6 maggio. alle 18.30, dopo il debutto sold out, prosegue nel ridotto del Rasi, la prima nazionale, dello spettacolo Con la carabina della Compagnia Licia Lanera (in replica anche il 7 e 8 maggio, in diversi orari), dal testo della talentuosa drammaturga Pauline Peyrade (À la carabine ha ricevuto il Grand Prix de littérature dramatique Artcena 2021). Licia Lanera dirige Danilo Giuva ed Ermelinda Nasuto, affondando nella strada della violenza attraverso il potere evocativo della parola.
Nello stessa serata, il Teatro Socjale di Piangipane ospita Due volte Tito-Sopravvivere alla tragedia, di Virginia Landi, Francesca Mignemi, Eleonora Paris, il primo degli spettacoli scelti dai cittadini Visionari di Ravenna. Il lavoro nasce dall’urgenza di portare alla luce gli aspetti violenti del nostro presente attraverso un’operazione di riscrittura del Tito Andronico di Shakespeare. In scena, un coro di quattro attori appartenenti alla generazione dei millennial ripercorre criticamente la tragedia.
Sempre venerdì (ore 21.30, Teatro Rasi), proseguendo il filo rosso della drammaturgia francese, va in scena uno degli spettacoli più attesi del festival, 8 ensemble di Pascal Rambert, autore e regista pluripremiato, considerato uno dei massimi esponenti del teatro contemporaneo, che ha scelto Ravenna per la prima italiana della sua nuova produzione. Testo e regia sono di Pascal Rambert, in scena i giovani attori Souad Arsane, Sekhou Drame, Felipe Fonseca Nobre, Yu ming Hey, Liora Jaccottet, Jisca Kalvanda, Mouradi M’Chinda e Marie Rochand. Lo spettacolo (in francese con soprattitoli) si esprime così nelle parole di Rambert: «In realtà, ho pensato: ci sono molte storie che non sento, molte vite, molti corpi che mi mancano, molte storie che non posso raccontare perché non vado nei luoghi dove queste storie hanno luogo, perché mi perdo dei momenti, perché sono sempre al lavoro e questi corpi ballano e vivono da qualche parte do- ve io non sono perché non abbiamo la stessa età, la stessa educazione, lo stesso posto nella società… tutto qui: 8 ensemble è prendere otto corpi distanti per aprire la parola e portarli agli occhi del mondo». La serata si conclude con un incontro con Pascal Rambert, Chiara Elefante e Nicola Arrigoni.

Sabato 7 maggio (ore 21.30, Teatro Rasi) ancora nell’ambito del focus internazionale sulla drammaturgia francese, debutta in prima nazionale La Machine de Turing, spettacolo del regista croato Ivica Buljan, altro grande protagonista della scena teatrale europea. Una personalità che si rispecchia in diverse culture, dalla mediterranea alla mitteleuropea, da quella francese, che ha scelto per la sua formazione, a quella tedesca. Ospite di Polis con un lavoro tagliente e spiazzante dal testo del drammaturgo francese Benoit Solès sulla vita del geniale matematico Alan Mathison Turing, con Nejc Cijan Garlatti, Timon Šturbej e Nika Korenjak (spettacolo in sloveno con soprattitoli). A seguire incontro con Ivica Buljan, compagnia Mini teater e Anna Maria Monteverdi.
Nel pomeriggio (ore 18) il Teatro Socjale di Piangipane accoglie Jekyll lu dutturi, una produzione Dimore Creative di Pietro Cerchiello, con lo stesso Cerchiello e Marina Boselli, il secondo degli spettacoli scelti dai Visionari di Ravenna. Una storia che ha luogo nella Sicilia degli anni ’20, che il protagonista racconta a un agente di polizia. A seguire incontro con le due compagnie scelte dai Visionari e, per finire, cena con i cappelletti preparati dai volontari del Teatro Socjale.

Kepler 452 Capitalismo Magico

Nicola Borghesi e Lodo Guenzi / Kepler-452

Domenica 8 maggio (alle ore 12.30) il Socjale ospita Capitalismo magico, di e con Nicola Borghesi e Lodo Guenzi / Kepler-452. Soli in scena, i due ripercorrono all’alba dei trent’anni il cammino delle proprie vite all’interno del capitalismo, ricercando ciò che nella realtà ancora pulsa di una viva, inspiegabile, perturbante magia. E a seguire spazio a dibattito e cappelletti.
La giornata continua alle ore 15, nella sala Mandiaye N’Diaye del Teatro Rasi, con un incontro realizzato in collaborazione con Ateatro, con Oliviero Ponte di Pino e Stefano Romagnoli (Spettatoreprofessionista) sul “Manifesto dei diritti e doveri degli spettatori”. Un’occasione unica in cui sono gli spettatori a essere gli indiscussi protagonisti, mentre gli operatori culturali del territorio sono invitati ad ascoltare e a porre “domande dal pubblico”.
Alle ore 18, al Teatro Rasi la compagnia CapoTrave presenta Piccola Patria di Lucia Franchi e Luca Ricci, con Simone Faloppa, Gabriele Paolocà, Gioia Salvatori. Un testo – spiegano gli autori – per tre attori, ambientato nel nostro presente, diviso in tre parti, cioè il giorno prima, il giorno stesso e il giorno successivo a un referendum locale dove si chiede agli abitanti di un luogo non specificamente identificato se vogliono staccarsi dall’Italia e proclamare di nuovo l’indipendenza della loro Repubblica.
Alle ore 21, l’ultimo appuntamento del festival Polis con la performance di una delle compagnie italiane più interessanti e affermate nel panorama internazionale, i romagnoli Motus con You Were Nothing But Wind, con Silvia Calderoni, negli spazi delle Artificerie Almagià, grazie all’ideazione e regia di Daniela Nicolò, Enrico Casagrande e Silvia Calderoni.

Per info e prenotazioni consultare il sito di Polis Teatro Festival

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