Ravenna Festival riparte dal Pala De André tra Bach e Pasolini

Al via l’1 giugno con la Mahler Chamber Orchestra, diretta da Daniel Harding, e l’opera di Azio Corghi “Tra la Carne e il Cielo”

Mahler Chamber Orchestra

Mahler Chamber Orchestra (foto Molina Visuals)

Si alza il sipario mercoledì 1 giugno (ore 21 al Pala De André) per l’edizione 2022 del Ravenna Festival, che dopo due anni limitati dalla pandemia, torna nei grandi spazi dedicatia allo spettacolo dal vivo, senza restrizioni.
Il primo appuntamento è con la Mahler Chamber Orchestra diretta dal britannico Daniel Harding.

Si tratta di un primo omaggio a Pier Paolo Pasolini – a cui il festival è dedicato, a cent’anni dalla nascita – e in particolare un incontro “impossibile” tra quello che è stato uno tra i più grandi intellettuali italiani e Bach. Un lavoro sinfonico-poetico del compositore Azio Corghi (realizzato nel 2015 per i 40 anni della morte del poeta), capace di rievocare vita e pensiero pasoliniano, che prende il nome dalla geniale definizione che Pasolini seppe dare di Bach, in lotta “tra Carne e Cielo”, tra la corporeità e il sublime.

Azio Corghi Compositore

Il compositore Azio Corghi

Fra i compositori più importanti del nostro tempo per maestria costruttiva, rigore etico e versatilità, Azio Corghi ha scelto di mettersi sulle tracce di Pasolini a partire dalle parole che questi usò per descrivere il proprio incontro con le Sonate e Partite per violino solo di Bach. Galeotto fu il violino di Pina Kalc, rifugiata slovena incontrata a Casarsa in Friuli, il paese natale della madre che Pasolini aveva raggiunto nel ’43 in fuga dai tedeschi. Colpì Pasolini, in particolare, il movimento “la Siciliana” nella prima Sonata, del quale scrisse: «una lotta, cantata infinitamente, tra la Carne e il Cielo, tra alcune note basse, velate, calde e alcune note stridule, terse, astratte… come parteggiavo per la Carne! (…) E come invece sentivo di rifiutarmi alle note celesti!». È dunque naturale che sia proprio il legame fra Pasolini e la musica, elemento strutturale soprattutto della sua poetica cinematografica, a rappresentare il cuore e il punto di partenza dell’omaggio del Festival.

Tra la carne e il cielo si avvita sulla drammaturgia poetica creata da Maddalena Mazzocut-Mis a partire dai testi dello stesso Pasolini, una sorta di libretto che interagisce con la musica. La voce recitante di Sandro Lombardi, attore fra i più carismatici e poliedrici del teatro italiano (basti pensare al suo sodalizio con Federico Tiezzi) è in stereofonia con la voce lirica del soprano Valentina Coladonato, il cui repertorio spazia dal barocco al contemporaneo. Al violoncello solista di Silvia Chiesa, raffinata interprete che è anche la dedicataria del brano, sono affidate le “citazioni” delle sei Suites che Bach scrisse per questo strumento, la “parte del cielo” come nota il compositore. A completare il composito quartetto è Maurizio Baglini, pianista visionario con il gusto per le sfide musicali e che con Silvia Chiesa forma un duo stabile.

Fondata da Claudio Abbado e formazione nomadica senza sede fissa e governata collettivamente dai suoi membri, la Mahler Chamber Orchestra, diretta da Daniel Harding, per la serata inaugurale eseguirà anche la potente ed espressiva overture di Egmont di Beethoven, che scrisse questa musica di scena per l’opera omonima di Goethe, e la Sinfonia n. 7 di Dvořák, descritta come la migliore fra le sinfonie del compositore boemo, certo quella dalla struttura più ambiziosa e il cui messaggio è più coscientemente internazionale.