Le poltrone del teatro all’aria, i libri in freezer: la cultura lotta contro l’acqua

Breve mappa incompleta dei luoghi di cultura e arte colpiti dagli allagamenti. Salvo il Mic, che riapre al pubblico

A fare una prima ricognizione dei danni subiti dai beni culturali, in diretta o quasi, è stato l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, che ha seguito da vicino e quotidianamente la situazione in particolare, ma non solo, del Faentino.

Qui infatti, per quanto riguarda la provincia di Ravenna, si stanno contando i danni maggiori. Innanzitutto, è stata travolta dall’alluvione la bellissima Biblioteca Manfrediana che ai piani più bassi ospitava le sale dedicate ai ragazzi e soprattutto l’emeroteca con raccolte di giornali che sono state sommerse dal fango. Impressionanti le foto dei volumi andati perduti. La buona notizia è però che i documenti più antichi, conservati nella sala Settecentesca, sono sani e salvi (a differenza di quanto accaduto a Forlì, dove si stanno cercando volontari da formare proprio per salvare alcune cinquecentine danneggiate). La Manfrediana è una delle causali che si possono indicare se si fa una donazione al Comune.

Al lavoro anche a Castel Bolognese alla biblioteca anarchica Armando Borghi, che come il resto del paese ha subito danni.

Nemmeno la Trisi di Lugo è stata risparmiata dall’acqua alta, per quanto in modo meno invasivo. «Danni ci sono – scrivono sulla loro pagina Facebook – ma resta il sollievo per aver salvato le parti più importanti, antiche e moderne». La biblioteca al momento resta chiusa. E una vendita di libri a un prezzo simbolico è stata quella attuata dalla libreria di Lugo Alfabeta: si tratta di volumi, tantissimi volumi, danneggiati dall’alluvione.

Per tentare il recupero dei libri più preziosi si sta tentando di portarli sotto zero in grandi celle frigorifere (messe a disposizione anche dalla ditta Orogel) per evitare al completa distruzione e poter poi avviare un restauro.

Sempre a Lugo, danni si sono registrati al teatro Rossini da poco ristrutturato: poltrone in piazza e volontari (come dappertutto) a pulire e asciugare, e al museo Baracca, ma in nessuno dei due casi i danni sembrano troppo gravi.

Tornando a Faenza ci sono invece da registrare altri danni alla bottega d’arte Gatti, al Museo Zauli e al museo Tramonti. I manufatti salvati da quest’ultimo sono stati trasportati al Mic, il Museo Internazionale delle Ceramiche, che invece non ha subito alcun danno e che anzi ha già riaperto i battenti.

Mentre una vera a propria devastazione è quella che ha subito un altro luogo simbolo della città, che è anche luogo di arte e cultura: il cimitero storico manfredo oltre ad alcuni luoghi di culto.

Sanni importanti ma ancora in corso di valutazione alla Casa di Alfredo Oriani a Casola, come fa sapere la fondazione.

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