Ultimo appuntamento con il teatro di tradizione all’Alighieri: la Tosca di Puccini

In programma anche un incontro di approfondimento qualche giorno prima dello spettacolo, a Palazzo Rasponi

TOSCA Ph TRIFILETTI Andrea Bizzi Augusto (13)

foto: Trifiletti Andrea / Bizzi Augusto

La Stagione d’Opera 2025 del Teatro Alighieri si conclude nella Roma ottocentesca, contesa fra austriaci, truppe napoleoniche e patrioti italiani: la Tosca andrà in scena venerdì 28 marzo alle 20.30.

Nel titolo pucciniano, la regia di Luca Orsini vede una storia di riscatto femminile finito in tragedia, proiettata su una Roma oscura e decadente, una città di sotterfugi e intrighi evocata dalle scene di Giacomo Andrico, dai costumi di Rosanna Monti e dalle luci di Tiziano Panichelli. Nei panni della protagonista c’è Marily Santoro, mentre Cavaradossi e Scarpia sono rispettivamente Vincenzo Costanzo e Devid Cecconi. Omar Cepparolli interpreta Angelotti, Alfonso Zambuto è Spoletta, Nicolò Ceriani il sagrestano, Eugenio Maria Degiacomi è Sciarrone, Paolo Breda Bulgherini un carceriere e Dalia Spinelli un pastore. Henry Kennedy, già allievo dell’Accademia dell’opera italiana di Riccardo Muti nel 2021, occupa il podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, mentre il Coro Archè è preparato da Marco Bargagna e il Coro di voci bianche Puccini 100 da Angelica Ditaranto e Niccolò Bartolini.

Lo spettacolo andrà in scena anche domenica 30, alle 15.30, nel nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca in coproduzione con Ravenna, Pisa, Livorno, Modena e Ferrara, con Massimo Cavalletti al posto di David Cecconi. I biglietti per la replica dell’Alighieri vanno da 15 a 45 euro, con uno sconto a 5 euro per gli under 18 e a 20 per i titolari di Carta Giovani Nazionale (18-35 anni). I sottotitoli e la trama sono disponibili su smartphone con l’app Lyri.

Martedì 25 marzo, alle 18, il Salone Nobile di Palazzo Rasponi (Piazza Kennedy) accoglie il tradizionale incontro Prima dell’opera. L’appuntamento su Tosca è guidato da Carla Moreni, critica musicale del Sole24Ore e docente di Storia del teatro al Conservatorio di Milano.

«Le cronache contemporanee raccontano ogni giorno storie di tante Tosca che affrontano o hanno affrontato purtroppo la loro versione di Scarpia – sottolinea il regista Luca Orsini – La protagonista di quest’opera è dedicata a tutte le donne che lottano nella vita con coraggio. A proposito di donne coraggiose, questa Tosca ha una madre nello spettacolo del 2002 con la regia di Cristina Pezzoli, che insegnava come il teatro avesse il dovere anche di ‘ascoltare le ragioni del nemico’ nel senso che non esistono bianco o neri, ma infinite sfumature di grigi».

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