Monumenti statali, Mar e tomba di Dante: Ravennantica gestirà promozione e ticket

Siglato a Roma l’accordo tra Comune, ministero e Regione: nel pacchetto dei beni anche la basilica di Classe

La Fondazione Ravennantica gestirà tutti i servizi di ospitalità e strumentali – con particolare riferimento alla promozione, alla biglietteria e alle visite guidate – dei beni archeologici, storici e artistici del territorio di proprietà statale, provinciale e comunale. È il contenuto dell’accordo firmato stamani a Roma tra ministero dei Beni culturali, Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ravenna per incrementare e rafforzare, in un quadro di rapporti sinergici fra i diversi attori istituzionali, le politiche pubbliche di conservazione, valorizzazione e fruizione dell’area ravennate, «che rappresenta un unicum nel panorama italiano dei beni culturali – si legge nel comunicato di Palazzo Merlato – in ragione del patrimonio artistico di edifici e mosaici paleocristiani, tardo-antichi e bizantini del V e VI secolo e di quello non meno significativo di carattere archeologico risalente al periodo romano».

L’accordo riguarda il patrimonio dei beni archeologici, storici e artistici del territorio: le aree archeologiche di Classe denominate Podere Chiavichetta e area di San Severo; il museo archeologico di Classe che dovrà aprire nel 2018, la Cripta Rasponi e Giardini Pensili, la Domus dei Tappeti di Pietra, l’ex Convento degli Agostiniani di San Nicolò e sede del museo Tamo, i beni statali relativamente ai servizi di ospitalità e strumentali (come basilica di Sant’Apollinare in Classe, Mausoleo di Teodorico, Museo Nazionale di Ravenna, Palazzo di Teodorico, Battistero degli Ariani); i beni comunali o nella disponibilità del Comune relativamente ai servizi di ospitalità e strumentali (tomba di Dante, museo Dantesco e cosiddetta zona del silenzio, Museo d’arte della città di Ravenna). Prosegue il percorso alla ricerca di ulteriori forme di partecipazione e coinvolgimento di altri soggetti pubblici e privati, ad esempio la Curia, le fondazioni bancarie e altri comuni romagnoli.

La gestione di RavennAntica subentrerà man mano che scadranno quelle attuali. Inoltre attraverso l’accordo, tutte le convenzioni già attive con RavennAntica diventeranno ventennali (area archeologica di Classe, Cripta Rasponi e giardini Pensili, Domus dei Tappeti di Pietra, San Nicolò), in attesa che, per quanto riguarda l’area archeologica di Classe e San Nicolò, possa intervenire il trasferimento delle aree dallo Stato al Comune. Per i reperti che costituiranno la dotazione del futuro Museo Archeologico di Classe e per quelli che dovessero essere rinvenuti nell’area archeologica, le parti concordano di formalizzare il deposito a favore del Comune per la durata di vent’anni.

«Il nucleo portante di questo accordo – sottolineano il sindaco Michele de Pascale e l’assessore alla Cultura Elsa Signorino – è l’esperienza della Fondazione RavennAntica, lo strumento del Comune con il quale si è dato vita al percorso di valorizzazione del patrimonio archeologico ravennate, fatto soprattutto di restituzione alla fruizione pubblica di beni altrimenti indisponibili, grazie a collaborazioni tra la stessa RavennAntica, il Ministero, la Provincia e il Comune. Tali relazioni fanno del “caso Ravenna” un esempio virtuoso di collaborazione fra istituzioni centrali e locali nel settore della conservazione, valorizzazione e fruizione di beni culturali. Queste diverse esperienze su singoli progetti diventano ora un’intesa quadro di portata straordinaria su tutti i beni storico-artistici». «Siamo molto soddisfatti del riconoscimento per l’attività svolta da RavennAntica durante tutti questi anni – dichiara Lanfranco Gualtieri, vicepresidente della Fondazione RavennAntica –. Plaudiamo a questo importante risultato conseguito dal Comune di Ravenna, pronti a raccogliere questa nuova sfida che ci attende, consapevoli che richiederà un grande impegno, ma pronti ad assolverlo al meglio». «Comincia oggi un dialogo che mette al primo posto – ha dichiarato il ministro Dario Franceschini – la valorizzazione dei beni archeologici, storici e artistici della città di Ravenna. Questa collaborazione permetterà di sperimentare, tramite iniziative e attività culturali, forme innovative di promozione che possano far conoscere ancora di più le bellezze artistiche di questa città e migliorare la crescita turistica di questo territorio».

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