Il sindaco: «Niente albergo nel palazzo della Provincia, puntiamo sull’ex caserma»

Sono una cinquantina gli immobili da valorizzare che finiranno al centro di un tavolo di coordinamento. Tra di essi anche il vecchio palazzo delle Anagrafe e diversi edifici in piazza Caduti

L’angolo tra piazza Caduti e via Mazzini

Una cinquantina di immobili in tutto il territorio comunale finiranno al centro di un tavolo tecnico che ne deciderà le sorti e la riqualificazione, in caso si trovino investitori. Lo strumento ha un nome – “Programma unitario di valorizzazione territoriale di immobili pubblici” (Puvat) – ed è stato presentato oggi, lunedì 29 maggio 2017, in Comune. Insieme a Michele De Pascale (nella doppia veste di sindaco e presidente della Provincia, uno degli enti coinvolti nel protocollo) c’era il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, e l’assessore comunale alle Attività Produttive, Massimo Cameliani.

In sintesi il Puvat sarà un tavolo tecnico di coordinamento nel quale Stato ed enti pubblici discuteranno degli immobili pubblici non in uso e di una loro riqualificazione, con il Demanio che pagherà gli studi di fattibilità. Non è una novità ravennate: altri Puvat sono stati firmati a Bologna, Ferrara, Piacenza e – nei giorni scorsi – a Udine. Semmai la particolarità nostrana è quella di non aver stilato l’elenco di questi immobili: saranno ufficializzati solo nel momento in cui si riunirà il tavolo.

In ogni caso De Pascale non fa mistero di quali siano gli edifici da valorizzare, citandone alcuni, quelli da tempo al centro dell’attenzione, a partire dall’ex caserma Dante Alighieri.  La vocazione che oggi ci vede il sindaco è quello di area archeologica, sempre che si trovino reperti da valorizzare e non «fondamenta dell’Ottocento sui quali poi si innesca il dibattito». Una parte dell’ex caserma è vincolata e questa sarà destinata ad albergo anche perché è ormai tramontata l’ipotesi – lanciata in campagna elettorale – di fare del palazzo della Provincia un hotel: «L’idea – dice De Pascale – di valorizzare beni pubblici trasformandola in hotel ha tre diversi fondi statali a cui si può fare richiesta.Chiaro però che dopo la mancata abrogazione delle Province al referendum bisogna puntare su un altro immobile». L’area dell’ex caserma potrebbe fare al caso del Comune che si accinge a normare tramite i nuovi strumenti urbanistici. Uno dei punti dell’accordo con il Demanio prevede tra l’altro che, nel caso la pianificazione urbanistica favorisca la riqualificazione di un’area statale, il Comune ottenga il 15 per cento del finanziamento. Nella contrattualistica privata si parlerebbe quasi di provvigione.

Tra gli immobili c’è anche l’ex Anagrafe (di proprietà comunale) o l’ex caserma di via di Roma (della Provincia). «Non pensiamo ad alienazioni ma piuttosto ad una concessione a lungo termine, magari con canoni calmierati o assenti nei primi anni, in caso venga riqualificato il bene pubblico oggetto dell’affidamento», aggiunge il sindaco. L’accordo è poi aperto ad altri enti pubblici, come l’Ausl (con sede nell’immobile di via Largo Chartres che è già oggetto di interesse da parte di Palazzo Merlato), Regione e Autorità Portuale. Secondo quanto prevede il primo cittadino l’area in cui il Puvat potrebbe avere più effetto è quella di piazza dei Caduti dove insistono diversi immobili appartenenti a diversi soggetti che in molti casi fanno capo a vari Ministeri. «Un’area che sarà decisiva nel 2021, quando ci saranno le celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante». Chi fosse interessato alla riqualificazione di uno di questi palazzi, grazie al Puvat, avrà un solo interlocutore e, in questo modo, si dovrebbero evitare i veti incrociati che paralizzano gli investimenti. «Dove questo patto è stato applicato ha sempre prodotto buoni risultati», sottolinea Reggi.

«L’accordo sottoscritto oggi – conclude ill direttoree  – segna un primo e fondamentale passo per attivare fruttuose sinergie sul territorio di Ravenna e provincia. I programmi unitari di valorizzazione consentono, infatti, di inserire gli immobili di proprietà pubblica in una strategia complessiva e integrata di razionalizzazione e valorizzazione, per un utilizzo ottimale degli spazi e una riduzione della spesa legata agli affitti»

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