Maltempo: compromessi i raccolti di mais e girasole, ma anche frutteti e vigneti

Coldiretti ha contattato tutti i sindaci della provincia, invitandoli a denunciare la mappa dei danni causati dal fortunale del 28 giugno

Mater Naturae Frutta

Un albero da frutto danneggiato in una foto postata su facebook dall’azienda Mater Naturae di Ravenna

Proseguono senza sosta le verifiche in campo avviate da Coldiretti Ravenna al fine di accertare e rendicontare i danni agricoli e le perdite economiche e fondiarie provocate dal violento evento atmosferico che nel pomeriggio di mercoledì ha colpito l’intero territorio provinciale, dalla costa ravennate all’alto faentino. La grandine accompagnata da vento con raffiche fino a 100km/h si è rivelata, infatti, un mix letale per la campagna, già profondamente provata da questi mesi in cui si sono alternati caldo anomalo, gelate tardive, grandinate, e siccità.

Sulla base dei rilevamenti avviati da Coldiretti e in corso tutt’ora, necessari per dettagliare e quantificare i danni alle colture agricole e per attivare tutte le procedure del caso con la conseguente individuazione dei benefici di legge applicabili, risultano fortemente danneggiate le coltivazioni erbacee in tutta la provincia – mais, girasole ed orticole in particolare, che non raggiungeranno il termine del ciclo colturale – ma i danni sarebbero ingenti anche per quanto riguarda frutticoltura e viticoltura, con centinaia di alberi da frutto e vigneti spazzati via dalla forza dirompente del vento, con impianti fortemente danneggiati o completamente defoliati.

Già nella giornata di ieri (giovedì 29 giugno) Coldiretti si è attivata contattando tutti i sindaci dei Comuni della provincia coinvolti dal fortunale, invitandoli a denunciare presso l’Agenzia del Territorio la ‘mappa’ dei territori agricoli che hanno subito danni al fine di consentire l’applicazione per l’anno 2017 delle normative previste sulla non imposizione fiscale dei redditi agrari.

Coldiretti delineerà nei prossimi giorni una mappa definitiva dei danni in campo e delle perdite fondiarie subite dagli agricoltori del Ravennate, già oggi individuate in particolare nei territori dei comuni di: Alfonsine – principalmente località Alfonsine e Longastrino; Bagnacavallo – principalmente località Boncellino e Traversara; Brisighella – principalmente località Brisighella e Rontana; Faenza – principalmente località Fossolo, Granarolo, Merlaschio, Reda, San Biagio e San Pier Laguna; Ravenna – in vaste aree ed in particolar modo in località Filetto, Longana, Madonna dell’Albero, Mezzano, Piangipane, Ponte Nuovo, Roncalceci, San Bartolo, San Michele, Santerno, Villanova di Ravenna; Russi – principalmente località Godo e San Pancrazio.

Il monitoraggio, una volta completato, sarà consegnato nelle mani delle istituzioni e degli uffici comunali preposti e alla Regione al fine di poter procedere alla richiesta dello stato di emergenza per calamità naturale, passo fondamentale per ottenere i fondi necessari al ripristino delle attività agricole danneggiate.

Coldiretti sottolinea, da ultimo, come peraltro ribadito dal Governo durante il recente G7 svoltosi a Bologna nonché dal Governatore Bonaccini, a Ravenna per verificare di persona l’accaduto, «la necessità di accelerare sulle politiche sul ‘climate-change’, interventi fondamentali per garantire un futuro all’agricoltura, all’ambiente e quindi all’intera società e all’intero pianeta. Mentre l’amministrazione Trump straccia gli accordi sul clima, infatti, aumentano ogni giorno le bizzarrie del meteo che in questo inizio d’anno hanno visto l’alternarsi in pochi mesi di maltempo, caldo anomalo, gelate e siccità con danni al settore agricolo italiano per oltre un miliardo. Ma l’agricoltura, per effetto dei cambiamenti climatici e degli eventi estremi, nell’ultimo decennio ha perso in totale più di 14 miliardi di euro».

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