Flaminia: «Lo studentato agli Speyer si farà solo con il contributo del ministero»

Il direttore della Fondazione che promuove il decentramento dell’Ateneo bolognese fa il punto sul progetto da 112 posti letto. Sul tetto dell’edificio un campo da paddle-tennis

La Fondazione Flaminia è in attesa di conoscere i risultati del bando ministeriale a cui a maggio ha partecipato per avere i finanziamenti dello studentato progettato in via Farini 21. «Non sappiamo ancora nulla – conferma Antonio Penso, direttore della fondazione nata per la promozione del decentramento universitario in Romagna -. Di certo quello è un intervento che vedrà la luce solo se arriveranno i soldi del Ministero». Un precedente positivo c’è: l’ultimo bando, relativo al biennio 2011/2013, ha coperto con i finanziamenti tutti i progetti finiti in graduatoria. Non è scontato che vada così ancora: «Non erano molti i soggetti che avevano chiesto fondi – ricorda Penso -, credo che si potranno fare previsioni solo una volta che usciranno le graduatorie».

Un rendering del progetto per lo studentato in viale Farini 21 a Ravenna. A sinistra  è visibile la copertura che ospiterà il campo da paddle-tennis. Chi giocherà potrà avere la visuale rappresentata nel rendering a destra

Il progetto prevede uno studentato con nove mini alloggi, 43 camere doppie e 12 singole. In totale i posti letto saranno 112, con un investimento complessivo di 3,8 milioni di euro. Ci saranno anche spazi collettivi (sale studio, cucine, palestra, luoghi ricreativi e addirittura un campo da paddle-tennis sul tetto). L’immobile è attualmente di proprietà di Ravenna Holding, la società che detiene le partecipazioni del Comune di Ravenna. Penso ritiene importante il progetto per una città che voglia fare un passo in più verso il suo essere percepita come universitaria. Al momento Ravenna mette a bando 60 posti letto per gli studenti: venti di proprietà del Comune, quaranta di privati. Sono dislocati tra via Nino Bixio, in centro storico, e viale Le Corbusier, nel quartiere Alberti. Il direttore fa un bilancio: «Vanno tutti esauriti in fretta, però a Ravenna non ci sono le barricate per la mancanza di alloggi. Significa che al momento l’offerta è sufficiente». A che serve allora lo studentato? Oltre ad aumentare l’offerta e a dare servizi dovrebbe rispondere a quella che è invece una carenza: i posti letto per ricercatori e docenti, oltre che per studenti Erasmus o borsisti a Ravenna per pochi mesi. «In questi casi, dove il periodo di permanenza è limitato, trovare un luogo dove stare è molto più difficile perché i proprietari sono restii ad affittare per periodi brevi».

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