Il piano operativo comunale torna in consiglio: ridotte le superfici edificabili

Accolte in toto o in parte il cinquanta per cento delle osservazioni che sono arrivate in Comune negli ultimi mesi

RAVENNA 14/12/04. FOTO AEREE DI RAVENNA

Una foto aerea di Ravenna

Il Poc è stato presentato in consiglio comunale: dopo l’adozione, è ora il momento di discuterne l’approvazione definitiva. L’assessore all’Urbanistica Federica Del Conto perla di una « significativa riduzione del consumo di suolo». Rispetto al primo Poc, le superifici residenziali «passeranno da 71 ettari a 54,5 ettari circa e da 1087 ettari a 717 ettari circa per quanto riguarda la superficie territoriale totale». Il Poc è lo strumento urbanistico che individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio, da realizzare nell’arco temporale di cinque anni.

Il Piano era stato adottato dal consiglio comunale il 31 ottobre scorso, dopo di che erano scattati i termini per la presentazione delle osservazioni, che sono state esaminate e controdedotte dagli uffici. Ora torna quindi in consiglio per la votazione delle controdeduzioni e l’approvazione definitiva, previste nella seduta di giovedì 19 luglio. «In fase di controdeduzione – continua Del Conte – è stato svolto un notevole lavoro, sia da parte degli uffici che da parte della commissione consiliare Assetto del territorio, al fine di dare risposta alle osservazioni pervenute e di tenere conto dei pareri espressi dai consigli territoriali»

Sono pervenute circa 70 osservazioni delle quali oltre il 50 per cento accolte o accolte in parte, il 25 per cento respinte o dichiarate non ammissibili, le restanti demandate ad altro strumento, in molti casi al Pug (Piano urbanistico generale da redigersi sulla base della nuova legge regionale).

Pur condividendo i contenuti delle osservazioni in merito alle Aree di valorizzazione naturalistica (Avn), il Comune ha ritenuto di demandare lo studio di tutto il sistema ambientale alla nuova strumentazione urbanistica (Pug). Per quanto riguarda gli articoli 18 – comparti di notevoli dimensioni che prevedono a fronte dell’edificazione la realizzazione di opere di interesse pubblico – il Comune non  ha ritenuto opportuno apportare modifiche sostanziali a questi ultimi così come adottati, in quanto «i contenuti delle previsioni urbanistiche dei vari comparti sono stati definiti all’esito di specifici tavoli di concertazione dai quali sono scaturite scelte urbanistiche condivise dai diversi soggetti interessati; condivisione fra tutti i soggetti interessati che ha costituito fin dall’inizio il presupposto imprescindibile per ritenere attuabili i comparti stessi».

Per le osservazioni che chiedevano un’ultima opportunità per l’attivazione nel Poc di ambiti anche finalizzati alla dotazione di servizi, sentiti come esigenza dalle comunità locali, «si è cercato di proporre un dimensionamento, comunque in riduzione rispetto al primo Poc. Il criterio che ha ispirato la controdeduzione è stato quello di calibrare le nuove aree alle dimensioni e alla strutturazione dei centri abitati anche in termini di servizi; cosi ad esempio per i centri strutturati di S. Pietro in Vincoli, Savio e S. Romualdo sono state inserite aree di nuovo impianto, per i centri fragili di Ragone e Borgo Faina sono stati invece proposti edifici in ampio verde privato».

Verrà riqualificata Largo Firenze ma, non ancora, pedonalizzata. A seguito di un’osservazione è stato inserito nel Poc quell’ambito (finora demandato al Rue). La riqualificazione prevede la chiusura parziale del fronte stradale su via Guaccimanni che rimarrà tuttavia transitabile dalle auto.

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