Siccità e caldo hanno segnato nel 2022 un’annata agraria anomala

La Cia Romagna ha presentato i risultati provinciali per le principali colture, con alcune criticità ma anche incrementi produttivi come per le olive

LavoroAgricoltura

La Cia-Agricoltori Italiani Romagna ha presentato i dati dell’annata agraria 2022. Le anomalie climatiche del 2022, con una siccità estrema legata ad un’estate calda e a temperature elevate che si sono protratte a lungo anche nell’autunno, hanno determinato ulteriori evidenti criticità sul piano produttivo, seminativo e della difesa delle colture. Le precipitazioni fra maggio e luglio 2022 segnano un -60,6% e nel mese di ottobre un -95%.

Al 30 settembre 2022 l’agricoltura in provincia conta 6.439 imprese attive (pari al 18,7% del totale provinciale) e subisce una riduzione, in termini di variazione percentuale, del -1,7% rispetto al terzo trimestre del 2021 (- 3,8% sullo stesso periodo del 2022). Le imprese femminili agricole sono 976 (29 aziende in meno rispetto ad un anno fa).

Fra le più importanti tipicità frutticole registrano una contrazione degli ettari coltivati (in scia quelli in produzione): pesco -7,5%, pero -5,5%, nettarina -3%, albicocco -1%. Pesco e nettarina insieme segnano sul 2018 un -35% di superfici coltivate. Buone le produzioni rispetto agli anni precedenti, in particolare sul 2021 e sul 2020 di scarsissima portata, anche se sempre sotto il loro potenziale produttivo medio. Aumento degli ettari coltivati e in produzione per ciliegio, melo, actinidia, olivo, (sia sul 2021, sia sul 2018). Per le superfici coltivate l’actinidia, comunemente conosciuta come kiwi, riporta un +4,8% sul 2021, trainata dalla maggiore estensione della varietà “gialla”, il ciliegio +4%, il melo +3% sul 2021. L’olivo incrementa l’estensione sul 2021 di circa il +2%.

La produzione del ciliegio è in aumento del +4% sul 2021. Il melo registra per produzione +21% sul 2021. Per l’actinidia si prevede una produzione in aumento nel ravennate di circa il +32%. Produzione in aumento anche per le olive ravennati: quasi +108% sul 2021 con rese medie pressoché raddoppiate. Tendenzialmente stabili le superfici del susino. Produzione in aumento rispetto al 2021 (circa +166%) quasi in linea col 2018, però sotto il potenziale. Mercato deludente anche per le Angeleno che in genere seguono andamenti migliori. Nel vitivinicolo, ettari coltivati e in produzione in incremento di circa il +2% sul 2021 e anche i quintali di uva raccolti e gli ettolitri di vino (circa +10%) rispetto al 2021, in calo però entrambe le voci di circa il -20% nel confronto con i dati del 2018.

Per il cerealicolo nel ravennate le superfici complessivamente segnano un +6% sul 2021, trainate dall’incremento di quelle a grano duro (+28%) e orzo (+11%), mentre calano quelle del grano tenero (-7,7%), del mais (-6%) e del sorgo (-10,5%).
Campagna altalenante per le produzioni, con rese medie complessivamente in calo rispetto al 2021: di circa il -10% per grano duro (+7% di produzione per l’aumento di superfici) e tenero (-27% di produzione), di circa il -25% per il mais (-50% di produzione). I prezzi sono stati superiori al 24% circa rispetto al 2021. Grano, sorgo e orzo, insieme ai semi oleosi colza e girasole, si confermano tra le coltivazioni maggiormente resistenti ai rincari dell’energia e dei costi di produzione.

Nelle coltivazioni industriali, l’erba medica registra un calo di superfici del -6% rispetto al 2021, con una resa medio-scarsa e prezzi all’origine fra i più alti degli ultimi dieci anni. L’Emilia Romagna è la regione più vocata d’Italia per la produzione di seme di erba medica e la provincia di Ravenna (5.246 ettari sugli 8.358 dell’area “Romagna) rappresenta un’eccellenza per la moltiplicazione del seme di erba medica. La superficie della barbabietola da zucchero nel ravennate cresce di circa il +12,6% sul 2021. Non ha subito particolari riduzioni di produttività.

Healthy Dirty Agriculture Harvest 1268101La siccità pesa anche sulle coltivazione orticole condizionate nella produzione in particolare nel secondo raccolto, in molti casi non impiantato, come ad esempio il fagiolino. Problematiche di allegagione su quelle colture che hanno fiorito in pieno periodo torrido. Superfici in calo ad esempio per cipolle (-6% e resa media -18%), fagiolino (-60% e resa media stabile intorno ai 75q/ha), patate (-3% e resa media -18%) e pisello fresco (-32% e resa media -28%). La qualità è stata buona, incrinata nei mesi centrali estivi. Nelle superfici del pomodoro da industria si registra un +1%, sul 2021 e un calo delle rese medie intorno al -4%. La campagna è stata buona dal punto di vista delle qualità organolettiche, anche se con calibri ridotti. Fra le orticole prezzi e consumi molto variabili con risultati abbastanza positivi, ma non ai livelli della pre-pandemia.

Un altro comparto colpito dalle congiunture in corso è la zootecnia. Nel ravennate diminuiscono gli allevamenti e il numero di capi bovini (pur aumentando lievemente i capi da latte); negli avicoli il complessivo resta invariato con le galline ovaiole in calo e le anatre in aumento. Nel suinicolo contrazione di allevamenti e capi. Anche l’apicoltura vede i raccolti primaverili e soprattutto estivi condizionati dalla siccità e anche questa stagione per molte aziende registra un bilancio complessivamente negativo.

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